
A trainare i listini del Vecchio Continente sono stati i titoli bancari, che vedono in prospettiva aumentare i loro margini con un aggressivo rialzo dei tassi da parte di Fed e Bce
La Borsa di Milano ha chiuso in netto rialzo una seduta dominata dall’alta volatilità. Il Ftse Mib ha guadagnato l’1,56% a 20.785 punti, migliore in europa, trainato dai titoli bancari e del risparmio gestito e dell’energia. Dopo aver ceduto terreno, appesantita dal dato dell’inflazione statunitense, Piazza Affari si è prodotta in un rush finale sulla scia del recupero di Wall Street.
Chiusura in territorio positivo anche per tutti i principali indici borsistici europei. Il Dax di Francoforte guadagna l’1,44% a 12.347,70 punti base, mentre il Cac 40 di Parigi segna a fine giornata +1,04% a 5.879,19 punti base. Il Ftse 100 di Londra guadagna lo 0,41% a 6.853,85 punti base, mentre l’indice Ibex 35 di Madrid segna +1,16% a 7.345,50 punti base. Infine, l’Aex di Amsterdam cede lo 0,29% chiudendo a 633,01 punti base.
Spaventate in un primo momento dal dato dell’inflazione Usa, inaspettatamente sopra le attese, le Borse europee sul finale di seduta hanno ripreso coraggio, recuperando i guadagni e chiudendo tutte sui massimi di giornata (idem Wall Street che, partita in rosso, ora guadagna sul Dj l’1,3%).
Nonostante i timori della recessione, infatti, a trainare i listini del Vecchio Continente sono stati i titoli bancari, che vedono in prospettiva aumentare i loro margini con un aggressivo rialzo dei tassi da parte di Fed e Bce.
Possibilità sempre più concreta, visto che l’indice dei prezzi al consumo statunitense non ha raggiunto il picco sperato dagli osservatori (+8,2% a settembre contro +8,1% atteso, tanto che il mercato già scommette su un quarto rialzo consecutivo dei tassi di 75 punti base a inizio dicembre). E questo nonostante il rallentamento dell’economia globale, come certificato dalla direttrice del Fmi, Kristalina Georgieva: i rischi recessione «stanno aumentando per molti Paesi» ma, ha aggiunto, «non alzare i tassi a sufficienza provocherebbe più danni».
Sul fronte dei cambi, l’euro dopo un primo momento di shock ha recuperato sul dollaro a 0,974 (da 0,9723 ieri in chiusura). La moneta unica vale anche 143,54 yen. Guadagna posizioni la sterlina verso il biglietto verde a 1,128 (1,097) sulle indiscrezioni di modifiche al piano di taglio delle tasse presentato dal governo di Liz Truss.
In calo il prezzo del gas naturale sulla piattaforma Ttf di Amsterdam: il contratto novembre segna verso fine giornata -3,8% sui 154 euro al MWh. In salita, infine, il petrolio mentre le scorte di petrolio negli Stati Uniti sono aumentate più delle stime: il Wti di novembre scambia a 88,5 dollari al barile (+1,4%) e il Brent di dicembre a 93,8 dollari (+1,5 per cento).
In cima al listino milanese i petroliferi (Tenaris +4,9%), bancari (Banco Bpm +3,2%), risparmio gestito (Fineco +4,3%) e Cnh (+5,7%) sostenuta anche dal rialzo del target price da parte degli analisti di Deutsche Bank. In fondo finisce Amplifon (-3,9%). Nel resto del listino, Banca Mps sprofonda del 33,1% dopo la pubblicazione dei termini del maxi aumento di capitale «fortemente diluitivo».