
Il segretario nazionale della Fim-Cisl Uiliano ha presentato i dati del sindacato sul gruppo Stellantis in Italia. Melfi l’unico stabilimento in perdita
Al momento non si prefigurano difficoltà di produzione dovuta alla crisi energetica derivante dalla conflitto in Ucraina. Lo ha detto il segretario nazionale della Fim-Cisl Ferdinando Uiliano presentando i dati del sindacato sul gruppo Stellantis in Italia.
La guerra in Ucraina, lo stop alle forniture del Gas russo, la ridefinizione dei flussi nei diversi mercati, possono – ha precisato Uliano – solo peggiorare ulteriormente il problema del reperimento e del costo delle materie prime. Il tema delle forniture delle materie prime, dei semiconduttori e dell’avvicinamento della catena del lavoro è un problema di ordine geopolitico, che il governo deve affrontare in maniera strategica anche in ambito Europeo.
Tornando ai numeri, se si rapportano i dati di produzione al periodo pre-covid e quindi al 2019, la situazione riscontra una perdita complessiva nei volumi con un -18,3% (auto+veicoli commerciali), con le autovetture a -11,4% e i veicoli commerciali a -31,3%.
La causa è in gran parte riconducibile allo stop nelle produzioni determinato dalla mancanza dei semiconduttori e di altri componenti, e nella prima parte del 2022, anche dalle difficoltà causate dal fermo dei trasporti. La carenza di semiconduttori ha iniziato a riscontrarsi in termini di blocchi produttivi già nei primi mesi del 2021, ma si è aggravata pesantemente nella seconda parte del 2021 e continua in maniera molto significativa anche nel primo trimestre 2022. Una situazione che condizionerà anche l’anno 2023.
Le situazioni di perdita dei volumi si riscontrano nei due stabilimenti, Melfi (-3,2%) e Sevel (Svizzera) (-27,5%), che hanno sempre rappresentato i plant italiani con un contributo maggiore per la crescita complessiva dei volumi.
Negli altri plant produttivi dell’auto si riscontra invece un dato positivo rispetto al 2021, in gran parte determinato dai più recenti lanci produttivi. Continua la crescita di volumi della 500e a Mirafiori, mentre l’entrata in produzione della Maserati Grecale e dell’Alfa Romeo Tonale danno spinta alla produzione di Cassino e Pomigliano D’Arco. Prosegue l’andamento positivo dello stabilimento di Modena con la Maserati MC20.
Il 2022 potrebbe quindi prefigurarsi come il quinto anno consecutivo di flessione delle produzioni Stellantis nel nostro Paese. Se nell’arco temporale di quattro anni, 2017-2021, si era perso il 35% della produzione complessiva da 1.035.454 a 673.475, il 45% nelle sole autovetture (da 743.454 a 408.526), con la tendenza di ulteriore riduzione generata nei primi 6 mesi 2022 rischiamo di scendere su base annua, sotto le 650.000 unità (-37% rispetto 2017) tra auto e commerciali, con una produzione auto appena sopra le 410.000 (circa -40% rispetto 2017).
«Avremmo una situazione completamente opposta se non ci fossero stati gli stop produttivi per i semiconduttori: stimiamo che nel 2022 si perderanno circa 200.000 vetture rispetto alle potenzialità produttive generate dagli ordini acquisiti » conclude Uiliano.