
Il Belpaese si riconferma leader del caffè con fatturato milionario
In un momento storico di crisi, l’industria del caffè continua a…macinare ricavi. Il fatturato 2021 dell’industria italiana del caffè è stato pari a 3,8 milioni di euro e, come rileva l’Unione Italiana Food . Ogni anno le aziende del Belpaese macinano materia prima pari a circa 10,1 milioni di sacchi, un’industria di cui siamo anche grandi consumatori considerando che il consumo procapite annuo è di circa 5,3 Kg. Caffè ma non solo, anche i macchinari per macinazione e lavorazione non conoscono crisi: un esempio sono i macinacaffè professionali, con un mercato da 250 milioni di euro in Italia, cioè il 40% circa della produzione mondiale. Considerando anche i macinacaffè domestici, da sola, l’industria delle attrezzature per la macinatura sfiora il miliardo di euro a livello mondiale.
Migliori tra i migliori, consultando i bilanci, spiccano Eureka, marchio di punta della Conti Valerio di Firenze, fondata nel lontano 1920, che ha registrato punte di crescita anche del 40% e nel 2021 ha portato in cassa 61,5 milioni di euro, un aumento di oltre il 50%; l’azienda vola anche fuori Italia, con un valore export pari al 98% del fatturato. Con un aiuto proprio dalla pandemia. Con i lock down e le restrizioni infatti molti sono diventati più esigenti per quanto riguarda cosa versare nella tazzina, favorendo così le industrie che hanno saputo intercettare questo bisogno. lo sostiene proprio Maurizio Fiorani, managing director di Eureka: “Negli ultimi due anni le abitudini di vita cambiate dalla pandemia e dallo smart working hanno indirizzato gli appassionati verso attrezzature professionali in grado di garantire la perfetta riuscita della tazzina e siamo riusciti a intercettare questa richiesta, con dati di mercato che hanno registrato all’estero punte di crescita di oltre il 40%. Nel 2021, invece, la marcata crescita ha investito sia il mondo consumer, sia il commercio e il settore professionale, che ora è tornato ad essere prevalente”.