
Il vertice a Bruxelles si è chiuso a tarda notte. Molti punti restano ancora da decidere e la trattativa nelle prossime settimane si preannuncia complessa
Un primo via libera alla “road map” continentale per far fronte al caro energia provocato dal conflitto in Ucraina è giunto nella notte dal Consiglio europeo anche se molti punti restano ancora da decidere, e la trattativa nelle prossime settimane si preannuncia difficile.
Fatto sta che i vertici dell’Unione hanno comunque deciso di compattarsi, il che ha fatto scrivere nella notte alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che «ora abbiamo un’ottima tabella di marcia», mentre il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha parlato di «un accordo su un pacchetto di misure» che ora va «trattato con cura».
Tiene invece saldamente i piedi per terra il cancelliere tedesco Olaf Scholz il quale ha chiarito che se i ministri dell’Energia non riusciranno a concordare una versione finale, sarà necessario un nuovo vertice dei capi di Stato.
In estrema sintesi, i Ventisette hanno deciso di promuovere gli acquisti congiunti di gas a livello dell’Ue, con l’assunto che rimangano volontari ma coprano almeno un livello obbligatorio del 15% degli obiettivi di riempimento delle scorte dell’Ue per l’inverno 2023.
Hanno anche ha chiesto di accelerare i negoziati con paesi produttori affidabili come Norvegia e Stati Uniti, di sfruttare il peso dell’economia dell’Ue piuttosto che competere sul mercato mondiale rischiando di alimentare la febbre dei prezzi.
Oltre alle misure di controllo dei prezzi all’ingrosso nelle transazioni di gas naturale, i leader europei hanno sottolineato l’esigenza di un piano specifico per un meccanismo “temporaneo” per limitare il prezzo del gas utilizzato per produrre elettricità, un dispositivo già in atto in Spagna e Portogallo.
Ma, per le pressioni tedesche, questo meccanismo dovrà essere accompagnato da una serie di tutele per evitare ogni aumento del consumo di gas.
Dovrà inoltre impedire all’Ue di sovvenzionare l’elettricità che alla fine verrà esportata nei paesi vicini (Norvegia, Regno Unito, Svizzera, ecc.). I leader Ue nelle conclusioni ribadiscono che «la priorità immediata è proteggere le famiglie e le imprese, in particolare i soggetti più vulnerabili delle nostre società. È inoltre fondamentale preservare la competitività globale dell’Unione».