
Settimana densa di appuntamenti importanti, sia con i dati macro sia con le trimestrali, ma anche per la politica
Partenza positiva delle borse europee, con i principali indici tutti in territorio positivo. A Francoforte il Dax guadagna l’1,5%, salgono anche il Cac 40 di Parigi 1% e l’Ibex 35 di Madrid +1,4%. Più contenuti i guadagni ad Amsterdam +0,3% e Londra dove il listino principale avanza di mezzo punto.
I mercati aprono volatili la nuova settimana, con le Borse asiatiche contrastate, i future a Wall Street in lieve rialzo e quelli in Europa deboli, in attesa della riunione della Bce di giovedì prossimo.
Apertura in forte calo per il differenziale tra Btp italiani e Bund decennali tedeschi., che è sceso a 226,2 punti contro i 232 della chiusura di venerdì. In ribasso di 13,8 punti al 4,59% il rendimento annuo italiano.
L’euro apre in lieve calo sul dollaro. La moneta unica passa di mano a 0,9851 dollari e a 146,7 yen. Il biglietto verde si mantiene forte, nonostante le scommesse su una svolta della Fed sui tassi. Lo yen dopo aver toccato un minimo di 149,70 per dollaro nelle prime contrattazioni, viaggia ora a quota 148.
Avvio in netto calo alla Borsa di Amsterdam per il prezzo del gas, che prosegue la discesa innescata la scorsa settimana: il futures di novembre scende fino a toccare la soglia dei 100 euro al Mwh, in ribasso di quasi il 12% rispetto alla chiusura di venerdì, per poi risalire lievemente a 103 euro (-9%). Il prezzo si riporta stabilmente sui valori della prima metà di giugno.
Prezzi del petrolio in calo sui mercati asiatici dopo i deludenti dati cinesi. Nonostante l’aumento rispetto ad agosto, le importazioni di greggio della Cina nel mese di settembre, si sono attestate a 9,79 milioni di barili al giorno, in calo del 2% rispetto a quelle dell’anno precedente. I future del Wti cedono lo 0,84% a 84,30 dollari al barile mentre quelli del Brent arretrano dello 0,51% a 93 dollari al barile.
Dal punto di vista macroeconomico la settimana sarà densa di importanti dati, a partire oggi dalla pubblicazione dei Pmi manifatturiero e servizi delle principali economie mondiali. In mattinata saranno resi noti quelli di Giappone, Gran Bretagna ed Eurozona, con questi ultimi che dovrebbero rafforzare i segnali di contrazione dell’economia.
Nel pomeriggio sarà la volta degli Usa dove per il momento in contrazione è solo il settore servizi. Domani in Germania ci sarà la pubblicazione dell’indice Ifo, atteso in calo, mentre negli Stati Uniti avremo la fiducia dei consumatori attesa anch’essa in peggioramento. Sempre negli Usa giovedì avremo la lettura preliminare del Pil del terzo trimestre, che dovrebbe partire in rialzo dopo la “recessione tecnica” degli ultimi due trimestri (in realtà dovuta all’elevata volatilità delle scorte e del retail).
La settimana si concluderà in Germania con la pubblicazione del Pil preliminare del terzo trimestre, atteso in contrazione e con la prima lettura dell’inflazione di ottobre, attesa poco variata, dal 10,9% al 10,8%.
Sul fronte delle trimestrali, questa settimana usciranno i risultati di molte big, tra cui Alphabet, Amazon, Meta e Apple.
Infine, sul fronte politico, ricordiamo che in Gran Bretagna, entro venerdì, è attesa la nomina del nuovo premier, con Rishi Sunak favorito, visto che Boris Johnson si è ritirato dalla corsa. In Italia tra domani e dopodomani e’ atteso il voto di fiducia in Parlamento sul nuovo governo. Ieri a Roma il presidente francese Emmanuel Macron ha incontrato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Per Palazzo Chigi l’incontro di oltre un’ora è stato “cordiale e proficuo”.