
Il titolo bianconero è arrivato a perdere oltre 2% sul listino milanese. Ora gli investitori aspettano la partita di Champions
Juventus debole a Piazza Affari dopo che la procura di Torino ha notificato ai componenti del cda della società sportiva, ai dirigenti con responsabilità strategiche, ai componenti del collegio sindacale e al revisore legale del club, l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, iniziate nel 2021.
I titoli bianconeri, arrivati a perdere oltre il 4%, segnano un ribasso del 2,2% a 0,28 euro, peraltro a poche ore dalla partita di Champions contro il Benfica, snodo cruciale per una ormai difficile qualificazione agli ottavi di finale della competizione (nella foto mister Massimiliano Allegri).
Nel dettaglio la procura ha notificato che sono 16 gli indagati, tra i quali la società stessa, il presidente Andrea Agnelli, il vice Pavel Nedved, l’ex dirigente Fabio Paratici e l’a.d. (membro del cda) Maurizio Arrivabene. L’istruttoria ha preso in considerazione le annualità 2018, 2019 e 2020, con le ipotesi di falso in bilancio e false comunicazioni al mercato.
La Procura fa sapere anche di aver «depositato al Giudice delle Indagini Preliminari richiesta per l’applicazione di misure cautelari personali (per alcuni indagati) e reali e che tale richiesta sia stata rigettata in data 12 ottobre 2022, avendo il Giudice ritenuto l’assenza di esigenze cautelari. Avverso l’ordinanza di rigetto è stato depositato appello».
La misura richiesta, e rigettata, erano gli arresti domiciliari per il presidente bianconero, Andrea Agnelli. In pratica l’accusa sostiene che ci sia stata un’attività di alterazione delle poste di bilancio (e quindi dei risultati di esercizio) quale conseguenza, in primo luogo, di un anomalo ricorso ad operazioni di scambio dei diritti alle prestazioni sportive di un elevato numero di atleti, operazioni, per altro, nel complesso distoniche nel panorama nazionale, concluse a valori stabiliti dalle parti in modo arbitrario e con lo scopo di far fronte alle necessità di bilancio.
«Tali operazioni sono state ritenute fittizie, anche alla luce del contenuto di conversazioni registrate nel corso delle indagini», sostiene l’accusa. Un ulteriore intervento, finalizzato ad alterare i risultati di bilancio è stato individuato nelle cosiddette manovre stipendi.