
Alla Bce «abbiamo innalzato i tassi ufficiali di 200 punti base e prevediamo di aumentarli ulteriormente. Il nostro lavoro però non finisce qui: l’abbandono dell’orientamento accomodante potrebbe non bastare a riportare l’inflazione al nostro obiettivo».
Lo ha affermato la presidente della Bce, Christine Lagarde, intervenendo a Tallin a un convegno della Banca centrale estone. Di fatto ha aperto in maniera esplicita alla possibilità di portare i tassi dell’eurozona a livelli restrittivi.
Lagarde continua a non sbilanciarsi su quale sarà il livello finale del costo del danaro. Ma avverte che sarà la politica monetaria a determinare se gli shock che hanno sospinto i prezzi indurranno un’inflazione persistente. E alla Bce «non consentiremo che questo accada», ha detto.
«Pertanto dovremo innalzare i tassi su livelli che ci permetteranno di conseguire il nostro obiettivo di un’inflazione a medio termine del 2%. La meta finale del percorso dei tassi di interesse è chiara, ma non l’abbiamo ancora raggiunta. Non dobbiamo e non possiamo permettere che l’inflazione elevata si radichi – ha ribadito -. Il nostro impegno è riportare l’inflazione all’obiettivo di medio termine, con la determinazione di adottare le misure necessarie a tale scopo. Quanto più i cittadini avranno fiducia nel ritorno tempestivo dell’inflazione al 2%, tanto più ordinato sarà il processo di adeguamento».
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