
Petrolio in leggero calo con il Wti dicembre a 91,4 dollari al barile e il Brent gennaio a 97,8 dollari al barile. Gas naturale in aumento del 6%
Le Borse europee chiudono in rialzo sulla scia di Wall Street. Gli investitori attendono i risultati delle elezioni di medio termine negli Stati Uniti, che determineranno il controllo del Congresso e che condizioneranno la futura politica economica, in un mercato dominato da grande cautela dettata anche dal sempre minor ottimismo sulle possibilità che la Cina possa allentare le proprie misure anti-Covid, mentre si assiste a una recrudescenza dei casi nel Paese.
Il Cac 40 di Parigi guadagna lo 0,39% a 6.441,50 punti, il Dax 30 di Francoforte registra un progresso dell’1,16% a 13.690,00 punti e l’Ftse 100 di Londra sale dello 0,16% a 7.311,90 punti. In rialzo anche l’Ftse Mib che a Piazza Affari segna un +0,86% a 23.694 punti.
Lo Spread tra Btp e Bund chiude a 210 punti con il rendimento del decennale italiano al 4,73%. Sul mercato valutario, il cambio tra euro e dollaro è tornato sopra la parità a 1,0007 (0,999 ieri sera). Petrolio in leggero calo con il Wti dicembre a 91,4 dollari al barile e il Brent gennaio a 97,8 dollari al barile. Gas naturale in aumento del 6% a 116,7 euro al megawattora ad Amsterdam.
Sul listino milanese, la migliore è stata Cnh Industrial (+5,7%) dopo i 559 milioni di dollari di profitti netti nel terzo trimestre e l’aumento della guidance 2022. StMicroelectronics (+4,3%) ha sfruttato la giornata positiva dei tecnologici sia in Europa sia in Usa e anche Amplifon (+3,9%) ha beneficiato di un settore tonico infilando la terza seduta consecutiva di recupero e ritornando a 6 miliardi di capitalizzazione.
Le vendite hanno invece colpito Bper (-7,7%) tra le prese di beneficio dopo il +40% dell’ultimo mese e la frenata del ceo Montani su operazioni di M&A. Giù Leonardo (-4,1%), realizzi anche su Tim (-2,2%) dopo il +10,7% di ieri: i nuovi rumors su opa allo studio sul gruppo tlc non hanno rilanciato gli acquisti e il titolo si è preso una pausa (+40% circa nell’ultimo mese) anche per le parole del ceo Labriola sulla centralità del Brasile e sulla priorità strategica del progetto della rete unica.