L’ad Mazzoncini: “Il gruppo ha continuato a dare il proprio contributo con investimenti, in crescita del 25% sul periodo, in infrastrutture nei settori chiave”
A2A chiude i primi nove mesi del 2022 con ricavi pari a 16,869 miliardi, in aumento del 161,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, spinti dalle dinamiche rialziste dei prezzi delle commodities.
Il margine operativo lordo ammonta a 1,148 miliardi, in aumento del 20%, e l’utile netto a 461 milioni (+17%). Nel periodo gli investimenti sono stati pari a 802 milioni, in crescita del 25% per lo sviluppo di impianti per la produzione di energia green, per il recupero di energia e materia da rifiuti e per il potenziamento e l’efficientamento delle reti.
A fine settembre la posizione finanziaria netta ammonta a 4,911 miliardi (4,113 mld al 31 dicembre 2021). “Nei primi nove mesi del 2022 il gruppo si è confermato solido nell’affrontare gli impatti derivanti dalla crisi energetica iniziata alla fine dello scorso anno e su cui ha pesato anche la minore produzione idroelettrica dovuta alla siccità“, ha commentato l’ad Renato Mazzoncini (nella foto).
«In una fase caratterizzata dalle incerte dinamiche dei mercati energetici e da elevata volatilità dei prezzi delle commodities – prosegue – A2A ha gestito responsabilmente le sue attività valorizzando al meglio la diversificazione dei propri business. Il momento complesso che stiamo attraversando e le pesanti ripercussioni su famiglie e imprese, stanno imponendo all’Italia l’attuazione di azioni concrete per aumentare il proprio livello di autonomia energetica. In questo contesto, il gruppo ha continuato a dare il proprio contributo con investimenti, in crescita del 25% sul periodo, in infrastrutture nei settori chiave per favorire il processo di transizione ecologica del Paese».