Il CdS si esprimerà sulla legittimità dell’aumento dei prezzi di luce e gas nel mercato tutelato
Il Tar della Lombardia ha respinto le richieste con le quali il Codacons spingeva per la sospensione cautelare delle delibere di Arera. Sarà il Consiglio di Stato a decidere sulla legittimità degli aumenti dei prezzi di luce e gas nel mercato tutelato dell’energia.
Secondo i giudici amministrativi “come evidenziato dal Consiglio di Stato con l’ordinanza cautelare n. 1122 del 10 marzo 2022, le questioni sollevate con il ricorso e con i motivi aggiunti sono caratterizzate da una particolare complessità tecnica che postula una trattazione approfondita delle stesse nella fase del merito”.
Il Tar ritiene, infatti, che “allo stato non può ravvisarsi un pregiudizio grave ed irreparabile per i clienti in regime di tutela: in assenza di evidenze, non fornite dalla parte ricorrente, non si può sostenere che il pregiudizio economico derivi direttamente dalla determinazione su base mensile delle condizioni economiche di fornitura del gas naturale per il servizio di tutela, atteso che, da un lato, l’andamento del prezzo del gas naturale non dipende solo dal tasso di inflazione ma anche da altre variabili in continuo e rapido mutamento e che, dall’altro, l’Arera ha comunque predisposto specifici rimedi per attenuare gli effetti pregiudizievoli di tali concause”.
La domanda cautelare è stata, dunque, respinta. Nonostante questo, il collegio “nella consapevolezza che i temi in questione rivestano un particolare rilievo sociale, intende tuttavia fissare sin d’ora” il 5 aprile 2023 “l’udienza pubblica per la trattazione di merito del ricorso e dei motivi aggiunti, nella quale si riserva di valutare le istanze istruttorie proposte dalla parte ricorrente”.
«Appare curioso come per il Tar Lombardia gli aumenti mostruosi di luce e gas non producano danno alle famiglie – ha dichiarato il presidente del Codacons Carlo Rienzi – Non ci arrendiamo e contro tale decisioni proporremo appello al Consiglio di Stato, ritenendo più che provati i danni gravi subiti dagli utenti del mercato tutelato a causa dei rincari tariffari».