
Nel 2022 sfonda il tetto del 40%, inquietudine alla Cgia
La pressione fiscale in Italia ha raggiunto il 43,8% nel 2022, una soglia mai superata in precedenza. Lo segnala con preoccupazione l’Ufficio studi della Cgia secondo il quale il record storico raggiunto quest’anno non è però da ricondurre a un aumento della tassazione su famiglie e imprese, ma piuttosto dall’interazione tra tre aspetti congiunturali distinti: un forte aumento dell’inflazione, il miglioramento economico ma soprattutto occupazionale dei primi mesi dell’anno, e la sospensione di proroghe e tributi.
Il primo fattore, l’inflazione in aumento, ha fatto salire le imposte indirette, mentre il miglioramento del quadro economico e occupazionale nella prima parte dell’anno, con una fase di respiro ed espansione per le iniziative economiche, ha favorito la crescita delle imposte dirette. Il tasto dolente è il terzo, nel senso che le proroghe e sospensioni dei versamenti tributari, che avevano concesso una boccata d’ossigeno alle imprese, sono stati cancellati nel 2022 e subiranno drastici cambiamenti nel 2023.