
Secondo il bollettino di Unioncamere, sono 382mila le assunzioni previste dalle imprese per il mese di novembre e 1,2 milioni quelle per il trimestre novembre-gennaio
Sono 382mila le assunzioni previste dalle imprese per il mese di novembre e 1,2 milioni quelle per il trimestre novembre-gennaio. I livelli della domanda di lavoro delle imprese si mantengono superiori a quelli registrati nell’analogo periodo pre-Covid (+33mila su novembre 2019, +95mila sul trimestre), meglio confrontabile con il contesto attuale, influenzato dalle incognite sul piano geopolitico e dalle dinamiche dell’inflazione.
A delineare lo scenario è il bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal. La flessione registrata questo mese rispetto allo stesso periodo del 2021 (-82mila) sconta l’effetto di ‘rimbalzo’ registrato lo scorso anno che ha portato a un aumento del Pil del 6,7%.
L’industria, indica il bollettino, programma a novembre 121mila assunzioni: maggiori opportunità si riscontrano nella meccatronica (20mila entrate) e nella metallurgia (16mila), oltre che nelle costruzioni (40mila).
Commercio (60mila entrate), turismo (51mila) e servizi alle persone (45mila) concentrano il 60% delle entrate che si prevedono nei servizi (262mila lavoratori nel mese).
Il borsino delle professioni per novembre evidenzia la richiesta di 10mila Tecnici di rapporti con i mercati, 9mila tecnici della salute, 7mila tecnici informatici, telematici e delle comunicazioni e 5mila ingegneri tra gli high skills, 41mila addetti alla ristorazione, 36mila addetti alle vendite, 25mila conduttori di veicoli a motore, 15mila operai specializzati nelle costruzioni e nel mantenimento delle strutture tra le professioni low skills.
A livello territoriale, 124mila entrate sono previste dalle imprese del Nord ovest, a cui seguono le imprese del Sud e isole (93mila), le imprese del Nord est (89mila, area che manifesta la maggiore difficoltà di reperimento pari al 51,9%) e le imprese del Centro (77mila).
I contratti a tempo determinato sono proposti a 201mila unità, pari al 52,6% del totale, in diminuzione rispetto a novembre 2021 (55,1%). Seguono i contratti a tempo indeterminato (77mila unità, 20,2%), quelli in somministrazione (50mila, 13,1%), l’apprendistato (20mila, 5,2%), gli altri contratti non alle dipendenze (16mila, 4,1%), le altre forme contrattuali alle dipendenze (12mila, 3,0%) e i contratti di collaborazione (7mila, 1,9%).