
La società di consulenza si è rivolta alla Commissione europea per ottenere alcune misure correttive, come la restituzione dei 160 milioni di euro pubblici
La società di consulenza Bluebell Partners ha chiesto alla Commissione europea di aprire una procedura di infrazione contro l’Italia per la concessione di aiuti di Stato illegali a Mps nell’ambito dell’aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro chiuso all’inizio di novembre, a cui il Tesoro ha partecipato iniettando 1,6 miliardi di euro.
Allo scopo di evitare distorsioni alla concorrenza, Bluebell, che è consulente di due grandi investitori in causa con Siena, ha suggerito l’adozione di alcune misure correttive, a partire dalla restituzione allo Stato italiano da parte di Mps di 160 milioni di euro e il burden sharing di almeno il 30% dei prestiti subordinati, da convertire in azioni.
A Mps dovrebbe inoltre essere vietato di sottoscrivere fino a fine 2024 nuovi accordi commerciali con Axa, Anima ed Algebris, intervenute nell’aumento di capitale, e imposta la cancellazione di eventuali accordi sottoscritti a partire da giugno 2022 nonché inibita fino a fine 2024 la distribuzione di dividendi per le joint-ventures con soggetti che hanno preso parte alla ricapitalizzazione.
L’esposto alla Commissione per aiuti illegali è stato motivato da Bluebell con una serie di ragioni. Anzitutto l’aumento non sarebbe stato eseguito a condizioni di mercato, in quanto lo sconto applicato alle nuove azioni sarebbe stato solo del 7,79%, a fronte di “almeno” il 30% richiesto in operazioni simili e offerto anche da Mps in occasione di suoi precedenti aumenti.
In secondo luogo il valore dei diritti per sottoscrivere le nuove azioni si è azzerato alla fine dell’offerta “a conferma che la transazione non era di mercato e non avrebbe potuto attrarre investitori che agiscono razionalmente”.
Lo Stato, poi, avrebbe acquistato il suo pacchetto a premio del 10% rispetto ai privati: la commissione riservata alle banche per garantire l’inoptato, pari al 14,6%, è circa il triplo del 4-5% chiesto sul mercato in operazioni simili.
L’ ammontare extra, pari al 10% della somma garantita, è un pagamento cammuffato da commissione fatto da Mps al consorzio per sottoscrivere l’aumento a uno sconto relativo rispetto al Tesoro, scrive la società.
Bluebell rileva ancora che circa 400 milioni sono stati sottoscritti da partners industriali (Axa, Anima) e da detentori di obbligazioni subordinate che hanno ottenuto “significativi vantaggi monetari” di cui lo Stato non ha beneficiato.
Axa e Anima, oltre contribuire a preservare la stabilità di un partner che rappresenta una fonte di ricavi, potrebbero ottenere “benefici addizionali” sotto forma di “condizioni più favorevoli” nell’ambito degli attuali accordi o di quelli che dovessero essere rinegoziati in futuro.
Pimco e gli altri bondholder hanno evitato il burden sharing e visto il valore dei loro titoli schizzare. Altri 50-70 milioni, rileva infine Bluebell, sono stati iniettati da Fondazioni e Casse previdenziali sottoposti alla diretta supervisione e controllo del Mef, che potrebbe aver chiesto la loro partecipazione all’operazione.