
Dal 1° gennaio il Paese dei Balcani abbatte le frontiere e adotta la moneta unica europea
Per la prima volta negli ultimi 10 anni un nuovo Paese entra a far parte dell’area Schengen: come annunciato dal Consiglio europeo, infatti, a partire dal 1° gennaio 2023 la Croazia farà parte dello spazio senza frontiere europeo.
Cos’è l’area Schengen
L’area Schengen ha origine nel 1985 quando cinque Paesi della nascente Ue promossero l’abolizione dei controlli alle frontiere interne. Ufficialmente è stata istituita nel 1995 e, ad oggi, è uno dei progetti di integrazione europea più di successo. Fino al 2022 include 26 Paesi: 22 Paesi UE (Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia) e quattro Paesi extra-UE, ovvero l’Islanda, la Norvegia, la Svizzera e il Liechtenstein.
I microstati europei, invece, ovvero Monaco, San Marino e la Città del Vaticano, non fanno ufficialmente parte dell’area Schengen ma mantengono le frontiere aperte con i rispettivi Paesi confinanti, la Francia e l’Italia.
Secondo le politiche europee, i cittadini che passano da un Paese Schengen a un altro Paese Schengen non necessitano di sottoporsi a controlli di frontiera, il che significa che non devono mostrare un documento di viaggio anche se un documento di identificazione è richiesto nei porti e negli aeroporti. Gli Stati membri, inoltre, sono obbligati a rimuovere tutti gli ostacoli per consentire un flusso fluido del traffico stradale. I controlli sono previsti solo in caso di possibili minacce alla sicurezza pubblica.
Secondo le stime, ogni anno, i cittadini europei effettuano più di 1,25 miliardi di viaggi nello spazio Schengen portando a compimento l’idea di un’Europa senza frontiere, con notevoli benefici a livello economico.
In cambio della totale apertura di movimento, i Paesi membri di Schengen devono assumere un controllo rigoroso delle frontiere esterne dell’area e impegnarsi nella cooperazione di polizia per combattere la criminalità organizzata e il terrorismo.
Nuove entrate in area Schengen
Fino a oggi cinque Paesi appartenenti all’Ue non hanno fatto parte dell’area Schengen: Irlanda, Cipro, Bulgaria, Romania e Croazia. L’Irlanda ha esercitato il cosiddetto opt-out, l’opzione di non partecipazione. Cipro ha aderito nel 2004 ma deve risolvere la controversia cipriota prima di aderire al territorio senza frontiere. La possibilità per Bulgaria e Romania di entrare a far parte di Schengen, già respinta dal Consiglio dei ministri nel settembre 2011, ha incontrato nuovi veti da parte di Austria e Olanda. Infine, la Croazia entrerà a farne parte dopo una valutazione tecnica iniziata nel luglio 2015.
Dal 1° gennaio, dunque, saranno aboliti i controlli sulle persone alle frontiere interne terrestri e marittime tra la Croazia e gli altri Paesi dell’area Schengen mentre i controlli alle frontiere aeree interne saranno revocati dal 26 marzo 2023.
Addio alla kuna croata
Per il Paese dei Balcani c’è anche un’altra novità: dal 1° gennaio farà il suo ingresso nell’area dell’Euro, adottando la moneta unica e fissando il tasso di conversione della kuna croata (1 EUR = 7,53450 HRK).
Come stabilito dalle politiche di ingresso in area Euro, i prezzi dei beni e dei servizi saranno riportati sia in euro sia in kune fino al 31 dicembre 2023 con una chiara indicazioni dei prezzi a tutela dei consumatori. Entrambe le valute potranno essere utilizzate per i pagamenti durante le due settimane a partire dall’introduzione dell’euro. Fino al 31 dicembre, inoltre, le banconote e le monete in kune potranno essere convertite presso gli uffici postali, le banche commerciali e l’agenzia finanziaria gratuitamente fino a un ammontare massimo di 100 kune in banconote e di 100 kune in monete per operazione.