
Le Borse mondiali cercano il tris: dopo aver guadagnato terreno nelle ultime due giornate, e in particolare ieri, i listini globali sono al momento in rialzo per la terza seduta consecutiva
Nei primi minuti di scambi, l’indice Cac 40 di Parigi sale dello 0,18% a 6.591,95 punti, il Dax 30 di Francoforte avanza dello 0,19% a 14.124,87 punti e l’Ftse 100 di Londra guadagna lo 0,14% a 7.507,87 punti. A Piazza Affari l’Ftse Mib segna nei primi scambi un +0,17% a 24.154 punti.
Le Borse mondiali cercano il tris: dopo aver guadagnato terreno nelle ultime due giornate, e in particolare ieri, i listini globali sono al momento in rialzo per la terza seduta consecutiva, mentre gli indici asiatici sono riusciti a interrompere la serie negativa che durava da cinque giorni.
I movimenti più marcati si registrano a Hong Kong, che sale di oltre due punti percentuali al traino dei titoli tech e real estate. In Europa, dopo il rimbalzo della vigilia trainato dal miglioramento della fiducia dei consumatori Usa, sembra comunque che gli investitori torneranno a muoversi con cautela in attesa di nuove indicazioni sul fronte macro.
Lo Spread, il differenziale tra Btp e Bund, è in apertura a 212 punti base. La variazione è -0,52%. Il rendimento del decennale italiano è 4,42%.
Yen sempre forte a 140,39 per un euro (140,15) e 131,96 per un dollaro (132,10). Petrolio poco sopra la parità con il Brent febbraio a 82,29 dollari al barile (+0,11%) e l’analogo contratto sul Wti a 78,43 dollari (+0,18%).
Ieri il greggio aveva registrato un deciso rialzo dopo l’annuncio che le scorte di petrolio negli Stati Uniti sono diminuite molto più delle attese. Ancora sotto i 100 euro il prezzo del gas naturale ad Amsterdam: il contratto gennaio cede l’1,8% a 96 euro per megawattora.
Gli unici dati di un qualche rilievo in uscita oggi nell’Eurozona sono i dati italiani su fatturato industriale di ottobre e bilancia commerciale extra-UE di novembre. Sempre in Italia, ieri la produzione nelle costruzioni è tornata a calare, di -0,9% m/m, ad ottobre dopo due mesi di crescita. Su base tendenziale l’output resta in espansione ma su un trend di progressivo rallentamento (6,4% da 9,2%). Dopo aver frenato la crescita del Pil nel III trimestre, l’attività edilizia è attesa restare debole anche nei trimestri successivi.
Per quanto concerne l’attività Bce, in un’intervista a Le Monde il vicepresidente de Guindos ha ribadito che “rialzi di 50 punti base potrebbero diventare la norma nel breve termine” e che “dobbiamo attenderci che i tassi di interesse continuino a essere alzati a questo ritmo per qualche tempo”.
Secondo de Guindos, le banche sono ben patrimonializzate e possono reggere uno shock sui tassi di interesse, ma non è così per tutti gli operatori non bancari, a cominciare dagli hedge funds. Malgrado un graduale rialzo delle aspettative, i mercati restano ancora riluttanti a scontare un rialzo di 50pb a febbraio, ora dato al 60%, e scontano un punto di arrivo fra 3,25% e 3,50% collocato nel terzo trimestre.
Negli Stati Uniti oggi verrà pubblicata la stima finale del Pil del 3° trimestre, che dovrebbe confermare la variazione di 2,9% t/t ann. Ieri, le vendite di case esistenti di novembre hanno mostrato una contrazione di -7,7% m/m, la decima consecutiva, a 4,1 mln, sui minimi da maggio 2020. Da inizio anno, le vendite sono calate di -37%. I dati riflettono il crollo della domanda seguito al rialzo dei tassi sui mutui.