
Oltre alle dichiarazioni “soft” del presidente ungherese, oggi si è svolta l’udienza della vicepresidente europea
«Il recente scandalo sul Parlamento europeo è rivelatore. Le salvaguardie anticorruzione del Parlamento europeo hanno fallito miseramente. Se vogliamo ripristinare la fiducia del pubblico, è ora di abolire il Parlamento europeo. La nostra soluzione: creare un nuovo Parlamento europeo, composto da delegati nazionali. Ciò garantisce maggiore controllo, responsabilità e credibilità. Ridate il controllo agli Stati membri!». Così il premier ungherese, Viktor Orban, con la consueta delicatezza, sul suo profilo Twitter.
Intanto si è svolta stamattina al tribunale di Bruxelles l’audizione della vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili, che non ha rilasciato dichiarazioni. La presidenza della Camera di consiglio deciderà “entro stasera” se scarcerare Kaili e sottoporla al regime di sorveglianza tramite braccialetto elettronico, come hanno chiesto i suoi avvocati, Michalis Dimitrakopoulos, che la difende in Belgio, e André Risopoulos, che la rappresenta in Grecia.
I due avvocati hanno rilasciato delle dichiarazioni alla stampa all’uscita del tribunale, alla fine dell’audizione. «Usciamo ora dalla Camera di consiglio. Abbiamo chiesto che la signora Kaili possa essere sottoposta al regime della sorveglianza tramite braccialetto elettronico – ha riferito Risopoulos, aggiungendo che Kaili – collabora all’inchiesta in maniera attiva, e che contesta qualunque accusa di corruzione a suo carico».
«Sapete tutti – ha detto l’avvocato ai giornalisti – che ho deciso di non comunicare su questo dossier, perché l’inchiesta deve essere fatta dalle autorità giudiziarie e non si fa altrove. Da parte mia – ha avvertito – non farò alcuna altra dichiarazione che questa. Avremo una decisione a fine giornata” sulla richiesta di scarcerazione con sorveglianza elettronica».
«Non è questione, evidentemente – ha continuato Risopoulos -, di perorare di nuovo oggi ció che abbiamo già chiesto davanti alla presidente della Camera di consiglio, che è la sola che prenderà la decisione sulla base di ciò che abbiamo visto stamattina. Ringrazio tutti per non cercare di ottenere altro, quando la sorte della signora Kaili è al momento nelle mani della giustizia belga».
«Il mio collega, l’avvocato Risopoulos ha parlato. Abbiamo preso l’impegno di dire solo questo, perché bisogna rispettare la procedura giudiziaria, che è seria e segreta», ha detto, da parte sua, Dimitrakopoulos. E ha sottolineato subito dopo: «Vi dico dunque che la signora Eva Kaili è innocente e non è mai stata corrotta, mai».
«Non faremo alcuna altra dichiarazione perché sarebbe pregiudizievole sia per la difesa della signora Kaili, sia per l’accertamento della verità in un dossier di questa natura», ha insistito Risopoulos.
Riguardo alle molte fughe di notizie dei giorni scorsi in questa vicenda, l’avvocato ha poi aggiunto: «Cosa penso delle fughe di notizie? Non ho mai visto responsabilità a questo livello delle violazioni dirette del segreto istruttorio; e non sono il solo a pensarlo, il procuratore federale ha avviato un’inchiesta al riguardo. Fermiamoci qui, non abbiamo altro da dire, altrimenti – ha ribadito – arrecheremmo pregiudizio sia alla nostra cliente che all’inchiesta: non farebbe piacere a nessuno».
«La decisione sarà stasera, probabilmente tardi perché è stata una udienza importante» ha concluso Risopoulos.
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