
Si attendono il passaggio al Senato e il Milleproroghe che apporteranno alcune modifiche alla legge di Bilancio
Dopo aver incassato la fiducia alla Camera, la legge di Bilancio approderà in Senato il 27 dicembre. Prima dell’approvazione definitiva, però, sono previste ulteriori modifiche all’impianto del testo; in particolare, molte incognite aleggiano ancora su reddito di cittadinanza e pensioni, in particolare opzione donna.
Partendo dal nodo pensionistico, la manovra ha per ora prorogato opzione donna, che consente di anticipare la pensione a 60 anni, seppur con una stretta sui requisiti: sarà possibile ridurre l’età del pensionamento solo di un anno per figlio e fino a un massimo di due figli. Notare bene che la misura è prevista solo per tre categorie di lavoratrici svantaggiate.
«Sulla manovra non c’erano più margini per Opzione donna» spiega Durigon, sottosegretario al Lavoro, aggiungendo però che “abbiamo ancora qualcos’altro per poter cambiare nel decreto Milleproroghe“. L’ambizioso obiettivo, per ora fallito, è di trovare altri 80 milioni nel 2023.
Ad ogni modo la ministra del Lavoro Maria Elvira Calderone ha già annunciato l’apertura di un tavolo con le parti sociali a partire da gennaio per una riforma complessiva e strutturale delle pensioni e non solo: la discussione si aprirà anche sui centri per l’impiego, sull’occupabilità, sull’attuazione del Pnrr e su “tanti altri temi sul lavoro“.
Quanto al reddito di cittadinanza, la manovra al momento stabilisce che nel 2023 i lavoratori occupabili riceveranno il sussidio solo per 7 mesi; nuclei con minori, disabili e anziani continueranno invece a percepirlo per tutto l’anno, anche se è in cantiere una riforma complessiva. Fra le modifiche attese c’è quella sull’offerta congrua, al momento confermata ma destinata ad essere sostituita con un emendamento ad hoc.
Le offerte di lavoro, dunque, potranno essere non calibrate sulla base di esperienze e competenze, come spiega Durigon accennando alla possibilità che a un laureato venga chiesto di fare il cameriere. Rimane garantito invece il principio della vicinanza tra luogo di lavoro e domicilio. Altre modifiche al reddito di cittadinanza riguardano i giovani dai 18 ai 29 anni, per i quali l’erogazione è subordinata alla conclusione della scuola dell’obbligo e alla frequenza di percorsi di formazione.
Infine, nel caso in cui il percettore abiti in una casa in affitto, le spese per la locazione saranno e erogate direttamente al proprietario dell’immobile.