
Nonostante lo scenario macroconomico e un calo rispetto al 2021, l’anno scorso sono state registrate operazioni per 80 miliardi
Plaude alla resilienza italiana l’ultimo report di Kpmg sul settore mergers & acquisitions: nonostante consistenti incertezze nello scenario macroeconomico e geopolitico, in Italia nel 2022 sono state ultimate 1.184 operazioni, una buona quota anche se inferiore del 2,5% rispetto alle 1.214 operazioni nel medesimo periodo del 2021.
Rispetto allo scorso anno diminuisce anche il valore complessivo delle operazioni m&a, passato da 100 miliardi a circa 80 miliardi; un dato, quello dell’anno scorso, fortemente influenzato dall’operazione Stellantis chiusa a quota 20 miliardi. Bene invece il raffronto con il 2019 quando sono state registrate 1.085 operazioni per 52 miliardi di euro.
«Risultati oltre le aspettative» come ha commentato il curatore del rapporto e partner Kpmg Max Fiani, evidenziando come gli operatori finanziari abbiano mostrato “forte interesse per il mondo delle infrastrutture e delle risorse energetiche, in linea con le principali direttive dettate dal Pnrr e dalle necessità emerse dal nuovo contesto geopolitico ed economico. Si tratta di investimenti che garantiscono, anche maggiore visibilità nei flussi finanziari attesi“.
Nel complesso è buono anche l’apporto di investitori esteri che nel 2022 hanno preso parte in 421 operazioni (+15% rispetto al 2021) per il valore di circa 29 miliardi (+67% rispetto ai 17 miliardi del 2021).