
Il calo è stato avvertito soprattutto in Germania (10% dal 10,4%), Regno Unito (9,3% dal 9,6%) e Stati Uniti (7,1% dal 7,7%)
Dopo una lunga corsa, l’inflazione ha fatto un passo indietro nell’Ocse sul finire dello scorso anno. Nell’area che riunisce i 38 Paesi industrializzati, a novembre l’indice dei prezzi al consumo è stato del 10,3%, in calo dal 10,7% di ottobre, con un ritorno ai livelli di agosto.
Nel novembre 2021 l’indice era d’altro canto al 5,9%. L’inflazione è diminuita tra ottobre e novembre 2022 in 25 Paesi Ocse, precisa in un comunicato l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico.
I tassi più alti si trovano in Estonia (21,3%), Ungheria (22,5%), Lituania (22,9%) e soprattutto Turchia (84,4%). Aumenti di almeno mezzo punto sono stati registrati, tra gli altri, in Cile (13,3%), Repubblica Ceca (16,2%), Finlandia (9,1%), Repubblica Slovacca (15,3%) e Svezia (11,5%). In Italia l’inflazione è rimasta stabile all’11,8%. A novembre, a livello generale, l’inflazione dei prezzi dell’energia è diminuita al 23,9% dal 28,1% di ottobre.
Si tratta del livello minimo dal settembre 2021, ma resta sopra il 10% in 34 Paesi su 38 e sopra il 30% in 14. L’inflazione dei prezzi alimentari è rimasta stabile al 16,1% e l’inflazione di base (esclusi cioè i settori di energia e alimenti) è diminuita leggermente al 7,5% dal 7,6% di ottobre.
Nel G7 l’inflazione, sempre su base annua, a novembre è diminuita al 7,4% dal 7,8% di ottobre. Come precisa l’Ocse, il calo è stato avvertito soprattutto in Germania (10% dal 10,4%), Regno Unito (9,3% dal 9,6%) e Stati Uniti (7,1% dal 7,7%). Oltre all’Italia, stabile all’11,8%, l’indice è rimasto invariato in Francia (6,2%), mentre in Canada è diminuito al 6,8% dal 6,9% e in Giappone è aumentato al 3,8% dal 3,7%.
Nell’area euro l’inflazione risulta in calo al 10,1% dal 10,6%, con la prima flessione dal giugno 2021. L’indice flash Eurostat, inoltre, ha segnalato un ulteriore calo a dicembre al 9,2%, con l’inflazione dell’energia al 25,7% dal 34,9%. L’inflazione di base, tuttavia, è salita al 5,2% dal 5%.
Nel G20, l’inflazione annua è arretrata al 9% dal 9,5%. Tra I Paesi extra-Ocse, l’Argentina accusa un aumento al 92,4% dall’88 42%, mentre registrano una flessione il Brasile (5,9% dal 6,5%), la Cina (1,6% dal 2,1%), l’India (5,4% dal 6,1%), l’Indonesia (5,4% dal 5,7%), l’Arabia Saudita (2,9% dal 3%) e il Sud Africa (7,7% dal 7,8%).