
Domani sono attesi i verbali della Bce, che confermeranno o smentiranno l’intuizione dei mercati su un rallentamento della crescita dei tassi
Apertura piatta per i mercati azionari europei: l’indice Cac 40 di Parigi viaggia sulla parità a 7.077,21 punti, il Dax 30 di Francoforte segna un -0,02% a 15.183,45 punti e l’Ftse 100 di Londra registra un +0,06% a 7.856,04 punti. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib guadagna lo 0,12% nei primi scambi.
Nella seduta di ieri la spinta ai listini è arrivata dalle indiscrezioni sulla volontà della Bce di valutare un rallentamento nel ritmo di intervento sui tassi di interesse con un incremento limitato a 25 punti base a marzo dopo quello di 50 pb atteso per febbraio. I verbali della Banca centrale europea sono attesi per domani.
Protagonista della prima parte della giornata il mercato giapponese con il balzo di Tokyo (+2,5%) e la netta discesa dello yen, che cede il 2% sia verso il dollaro sia verso l’euro, dopo che la banca centrale ha confermato la politica monetaria ultra-accomodante, diversamente dai recenti segnali in senso opposto arrivati dal governatore.
Il cambio tra dollaro e yen si attesta a 130,75, l’euro/yen a 141,33. Euro/dollaro stabile a 1,081.
Tra le materie prime il gas cede il 2% tornando sotto i 59 euro al megawattora (58,8). Petrolio in rialzo di un punto percentuale a 86,7 dollari al barile per la consegna marzo del Brent e a 81,1 dollari al barile nel contratto febbraio del Wti. In giornata l’outlook mensile dell’International Energy Agency.
Sul fronte macroeconomico l’attenzione è al rallentamento dell’inflazione inglese a dicembre e alla lettura finale di Eurostat sui prezzi al consumo dell’Eurozona, mentre nel pomeriggio sono in calendario le statistiche sui prezzi alla produzione Usa di dicembre e sulle vendite al dettaglio sempre dell’ultimo mese dell’anno.