
Quindici punti in meno, ma non è finita qui. Ecco cos’altro potrebbe accadere
Quindi punti in meno, ma potrebbe essere solo l’inizio di una discesa agli inferi per la Juventus. E mentre i suoi legali promettono battaglia a colpi di ricorsi, il club fa le prime stime degli orizzonti che lo attendono.
Sicuramente la squadra dovrà dire addio alla zona Champions e un posto nell’ ‘altra’ Europa. Tocca ora rimboccarsi le maniche e cercare di risalire la china, visto che come se non bastassero i punti in meno nelle prossime settimane la società dovrà anche fronteggiare gli altri rami d’indagine sportiva nati dall’inchiesta della procura di Torino, ovvero dell’altro filone plusvalenze, aperto sulle società che non erano coinvolte nel filone principale, e, soprattutto, di quello sulla cosiddetta “manovra stipendi”. La Juve infatti comunicò durante il lockdown la rinuncia a quattro mensilità, salvo poi restituirne tre attraverso la stipula di carte private, ma violando così, secondo gli inquirenti, le norme federali in materia gestionale.
Non è l’unico fronte aperto per la squadra. Resta aperta infatti anche l’indagine della Uefa, per potenziali violazioni delle norme sulle licenze e sul fair play finanziario e per l’eventuale mancato rispetto del settlement agreement firmato la scorsa estate. Il primo round con la giustizia ordinaria sarà il prossimo 27 marzo: per quel giorno è infatti fissata l’udienza preliminare per l’inchiesta Prisma, dove verranno discusse le richieste di rinvio a giudizio per falso in bilancio per gli ex dirigenti della Juve e la richiesta della Juve stessa di spostare il procedimento da Torino a Milano, sede della Borsa.