
Sempre più musei, ma anche hotel e luoghi di spettacolo prendono i visitatori…per il naso. Ecco come
Immaginate di trovarvi in un museo e improvvisamente di percepire, col il vostro naso, un aroma che vi riporta alla memoria un luogo, o che integra la descrizione di un quadro. È ciò che sta già offrendo il museo di Ulm, in Germania, dove nel tour “Follow your nose” (letteralmente, “Segui il tuo naso”) è possibile ispirare aromi di zolfo e fumo, davanti al dipinto del XVI secolo di Martin Schaffner “Christ in Limbo” e provando così la sensazione che i diavolacci del quadro prendano vita. È una delle rare, ma in aumento, esperienze che si possono fare in giro per l’Europa di questo tipo.
Fantascienza? Macché: soprattutto nel Nord Europa il turismo olfattivo sta diventando una vera e propria tendenza, supportata dalla scienza. Infatti è un dato scientificamente acclarato che l’olfatto, sopra altri sensi, aiuti alcuni ricordi a imprimersi nella nostra memoria a lungo termine. Così come magari un certo aroma ci ricorda le prime carezze materne, o un amore passato, così può anche aiutarci a imprimere nel pensiero l’esperienza di un viaggio ( e se positiva perché no, spingerci a ritornare). Così ad esempio nel 2022 il Museo di Amsterdam ha lanciato “City Sniffers: A Smell Tour of Amsterdam’s Ecohistory”, un tour autoguidato, creato in collaborazione con Odeuropa, che include una mappa da grattare e annusare (i nostalgici dei libri di Geronimo Stilton apprezzeranno) con diversi odori storici, tra cui un tradizionale pomander (o pomo d’ambra), una sfera profumata che un tempo si pensava potesse proteggere dalla peste (nel Cinquecento e Seicento si credeva infatti che il morbo si propagasse attraverso l’aria, da qui i classici costumi dei monatti). Un’altra passeggiata odorosa o in gergo smell walking disponibile è quella che racconta la storia e le strade di Philadelphia, negli Stati Uniti.