
L’intenzione del governo, per il reddito di cittadinanza, sarebbe quella di snellire la platea dei beneficiari
Partono le nuove regole del reddito di cittadinanza mentre le prime previsioni già parlano di un possibile stop, tra sei mesi, per circa 600mila percettori. Ad agosto di quest’anno, ma alcune potrebbero partire anche prima, arriveranno le nuove regole destinate a snellire la platea dei beneficiare della misura di sostegno e lotta alla povertà voluta dal Movimento 5 Stelle. Le nuove regole prevedono parametri più restrittivi e tra queste il rifiuto di un’offerta di lavoro o di un corso di formazione per i giovani, che potrebbe portare alla perdita del beneficio.
Già alla fine dello scorso anno l’Ufficio Parlamentare del Bilancio aveva comunicato le prime stime. Stando ai numeri il 38,5% dei nuclei che oggi percepiscono l’assegno, ad agosto potrebbero venire esclusi come anche ¾ dei nuclei percettori costituiti da una sola persona.
Nel 2022 il sussidio ha assorbito 8 miliardi di euro di risorse destinati a 1.685.161 famiglie con un importo medio di poco più di 550 euro. Si tratta di risorse veicolate per lo più al Sud dove oltre 1 milione di famiglie (1.040.957 per la precisione) risulta esserne beneficiaria.
Le polemiche sono nate già da tempo tra i detrattori del Reddito di cittadinanza, giudicato da molti una gabbia che disincentiva la ricerca di un impiego. Per comprendere meglio la situazione è necessario controllare nuovamente i numeri. In questo caso le cifre fornite da Anpal. I dati (30 giugno 2022) parlano di 919.916 i beneficiari del reddito indirizzati ai servizi per il lavoro. Di questi, oltre il 71% (71,8%) pari a 660mila unità sono tenuti alla sottoscrizione del patto per il lavoro. Analizzando, però, quest’ultimo gruppo si scopre che oltre i ¾ non hanno avuto alcun tipo di contratto di lavoro (subordinato o parasubordinato).