
La Corte dei Conti sottolinea che grazie al Pnrr l’Italia è passata dalla posizione di contributore a quella di percettore netto
In questo momento storico particolarmente importante arriva la notizia secondo cui, nel 2021, l’Italia avrebbe incassato dall’Europa più di quanto versato. Solo l’anno precedente, nel 2020, invece, la situazione era diametralmente opposta e Roma registrava il classico saldo passivo, con una bilancia tutta a favore dell’Unione per circa 6,6 miliardi di euro.
Il saldo positivo è di oltre 8,6 miliardi il che ha permesso all’Italia di passare dalla posizione di contributore a quella di percettore netto. A confermarlo è anche la Corte dei Conti che ricorda come l’Italia abbia contribuito al bilancio europeo con un’importante fetta di oltre 18 miliardi ricevendo da Bruxelles circa 26,7 miliardi di cui oltre 10 legati a progetti riconducibili al Pnrr, il piano nazionale di ripresa e resilienza attraverso il Next Generation Eu.
Il che rappresenta senza dubbio una buona notizia per l’Italia visto che l’attuale quadro di investimenti pluriennale dovrebbe continuare ad essere attivo fino al 2027. Solo al termine di questa fase sarà possibile, secondo la corte, esaminare con chiarezza la posizione dell’Italia. A tutto vantaggio di quelle nazioni che, come l’Italia, appunto, potrebbero riuscire a veder crescere i margini di investimento senza necessariamente agire sul debito pubblico.