
Complici le nuove direttive sul reddito di cittadinanza che restringeranno la platea dei beneficiari, il 2023 potrebbe rivelarsi un anno d’oro per le assunzioni
Il 2023 si prospetta un anno potenzialmente fortunato per il lavoro. Almeno a giudicare dai primi dati forniti da Anpal-Unioncamere che evidenziano come, entro marzo, dovrebbero essere previste centinaia di migliaia di assunzioni distribuite per lo più al Nord (soprattutto in Lombardia con oltre 120mila richieste, seguita, poi, dal Veneto con 51mila) e in tutti i settori. Tradotto in numeri si parla di 504mila assunzioni previste entro marzo di quest’anno.
A dare una mano potrebbero essere le prossime restrizioni riguardanti il Reddito di cittadinanza. Infatti da agosto con le nuove regole, alcune delle quali potrebbero entrare in vigore anche prima, la platea dei beneficiari potrebbe essere sfoltita.
Il che potrebbe costituire anche uno sprone per incrementare la manodopera disponibile. Analizzando i dati forniti da Anpal-Unioncamere è facile notare come si tratti di un aumento che arriva a sfiorare il 13% (12,9% per la precisione) rispetto al 2022 e +14% sul 2019. Il tutto diviso, come detto, tra i vari ambiti. Ad esempio per l’industria balneare si parla di un +20% di richieste di assunzione, favorite a loro volta da una crescita estremamente forte delle prenotazioni.
Un’accelerazione che è evidente già dai primi giorni di febbraio quando per le vacanze estive si è registrato un boom di prenotazioni di oltre il 43%. Da qui, a cascata, la richiesta non solo per il personale delle spiagge ma anche per gli alberghi. In quest’ultimo caso si vede un +10% sulla richiesta di assunzioni rispetto allo scorso anno. In ripresa anche le assunzioni nel settore ristorazione. I dati Fipe parlano di 184mila assunzioni solo nel primo trimestre. Bene anche le previsioni per il comparto agricolo.