
Preoccupa il calo dell’edilizia che segna -24,7%. Segno meno anche per i fallimenti
Calano le registrazioni di nuove imprese in Italia. Secondo l’Istat l’ultimo trimestre del 2022 si chiude con una diminuzione congiunturale dello 0,9% e un -10,7% rispetto all’anno precedente. Per quanto riguarda i fallimenti, a livello complessivo, si segnala -22,1% rispetto al trimestre precedente e un -23,6% rispetto allo stesso trimestre del 2021.
Particolarmente preoccupante è l’andamento delle costruzioni con una riduzione di nuove registrazioni del 24,7% su base annua e dei servizi di informazione e comunicazione che vanno a picco del 17,8%.
Solo nel settore dei servizi alberghieri e di ristorazione il numero di registrazioni è risultato in crescita tendenziale, sebbene in rallentamento (+4,9%).
A livello congiunturale invece, quindi rispetto al trimestre precedente, il numero di registrazioni risulta in crescita nei servizi finanziari, immobiliari e professionali (+3,5%), nel settore dei trasporti (+3,1%) e in quello delle costruzioni (+2,9%). I cali maggiori si riscontrano nel commercio (-7,1%), nei servizi di informazione e comunicazione (-4,1%) e nei servizi di alloggio e ristorazione (-2,6%).