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Attualita'

Un anno di guerra, Zelensky punta alla vittoria

Micaela Ferraro
24 Febbraio 2023
Un anno di guerra, Zelensky punta alla vittoria
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Tanti i messaggi di solidarietà da tutto il mondo È passato un anno dallo scoppio della guerra in Ucraina. Il 24 febbraio del 2022, in un mondo già profondamente provato […]

EPA/OLEG PETRASYUK

Tanti i messaggi di solidarietà da tutto il mondo

È passato un anno dallo scoppio della guerra in Ucraina.

Il 24 febbraio del 2022, in un mondo già profondamente provato dal Covid, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato l’invasione di uno Stato sovrano, l’Ucraina, la porta dell’Europa. Il pretesto è stato quello di “condurre un’operazione militare speciale” per “liberare” il Donbass.

Il mondo e gli assetti politici sono cambiati radicalmente negli ultimi 12 mesi e la pace sembra essere ancora lontana. Abbiamo testimoniato gli orrori di Bucha, la distruzione di Mariupol e i crimini di guerra a Irpin, il fallimento dei negoziati di pace, la caduta di Zaporizhzhia e l’aggravarsi dei rapporti tra la Russia e l’Occidente.

Un anno di guerra: la situazione oggi

Nel primo anniversario di conflitto, Joe Biden e Giorgia Meloni sono appena stati a Kiev per confermare il sostegno dei rispettivi Paesi davanti al leader ucraino Zelensky. Putin ha deciso di sospendere la partecipazione di Mosca dal trattato Start che regola la riduzione degli arsenali nucleare e anzi, ha annunciato che ci sarà un rafforzamento degli armamenti. La Cina prova a mediare, cercando di intavolare un piano per la pace in 12 punti. L’Onu ha approvato la risoluzione di Pace.

Cerimonia di commemorazione a Kiev

A Kiev, nel cuore della capitale ucraina e del Paese distrutto, nella piazza Santa Sofia, il presidente Zelensky ha tenuto una cerimonia di commemorazione e ha chiesto un minuto di silenzio per le vittime. «Gloria a tutti quelli che stanno combattendo adesso. Il vostro sforzo rende più vicina la vittoria, e decide se l’Ucraina esisterà», ha dichiarato.

«Oggi dopo un anno di guerra decisiva per l’indipendenza ucraina, oggi in questo posto valoroso voglio dire a tutti voi, a tutti quelli che combattono per l’Ucraina e a chi vive con l’Ucraina nel cuore, voglio dire che sono orgoglioso di voi, noi tutti siamo orgogliosi di ognuno, tutti quanti siamo orgogliosi di voi e che questo orgoglio vada per le strade e le trincee, si diffonda per le piazze e le città, si diffonda per i cuori e i Paesi esteri, parli a tutti. L’Ucraina è viva. Soldato ucraino, sei la persona più importante, grazie alla quale sono vivi milioni di ucraini, il motivo per cui suonerà ‘Gloria all’Ucraina’. Ringrazio tutti quelli che hanno resistito a febbraio dell’anno scorso, che stanno dando all’Ucraina indistruttibilità. Il vostro sforzo avvicina la nostra vittoria, è grazie a voi se l’Ucraina esisterà, grazie a tutti quelli che state difendendo e rendendo sicurezza al Paese, tutti quelli che stanno aiutando ogni giorno a combattere e salvando vite. Gloria ai nostri eroi, gloria all’Ucraina».

Su Twitter, Zelensky ha pubblicato un video con le immagini della guerra accompagnato da un post che recita: “il 24 febbraio milioni di noi hanno fatto una scelta. Non una bandiera bianca, ma quella blu e gialla. Non fuggire, ma affrontare. Resistere e combattere. È stato un anno di dolore, tristezza, fede e unità. E quest’anno siamo rimasti invincibili. Sappiamo che il 2023 sarà l’anno della nostra vittoria”.

“L’Ucraina ha ispirato e unito il mondo e non si fermerà fino a quando gli assassini non saranno assicurati alla giustizia. Non li perdoneremo mai. Non avremo mai riposo fino a che gli assassini russi non saranno puniti. Dai tribunali internazionali, dal giudizio di Dio o dai nostri soldati. Il mondo ha visto di cosa è capace l’Ucraina. Sono i nuovi eroi. I difensori di Kiev, i difensori dell’Azovstal. Le imprese realizzate da intere città. Karkhiv, Chernihiv, Mariupol, Kherson, Mykohlaiv, Gostomel, Volnovalka, Bucha, Irpin, Okhtyrka: città eroiche. Le capitali dell’invincibilità“.

Un anno di guerra, la dichiarazione della Nato

La Nato ha diffuso una dichiarazione oggi in occasione dell’anniversario. “Gli sforzi della Russia per infrangere la determinazione del coraggioso popolo ucraino stanno fallendo.. Un anno dopo, gli ucraini stanno combattendo valorosamente per la libertà e l’indipendenza. Siamo con loro. Stiamo intensificando ulteriormente il sostegno politico e pratico all’Ucraina mentre si difende dall’invasione della Russia e manterremo il nostro sostegno per tutto il tempo necessario per aiutare l’Ucraina a prevalere. In questo contesto, la Nato continuerà a coordinarsi strettamente con le parti interessate pertinenti, comprese le organizzazioni internazionali, in particolare l’Ue, nonché i paesi affini. Rimaniamo risoluti nel sostenere gli sforzi a lungo termine dell’Ucraina per garantire il suo futuro libero e democratico. Riaffermiamo il nostro risoluto sostegno all’indipendenza, alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina all’interno dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale. Sosteniamo pienamente il diritto intrinseco dell’Ucraina all’autodifesa e alla scelta delle proprie misure di sicurezza. La Russia ha la piena responsabilità di questa guerra, una palese violazione del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni unite. Le azioni della Russia non rispettano i principi e gli impegni dell’Osce e minano gravemente la sicurezza e la stabilità internazionali e l’ordine internazionale basato su regole. Sebbene abbiamo invitato la Russia a impegnarsi in modo costruttivo in negoziati credibili con l’Ucraina, la Russia non ha mostrato alcuna sincera apertura a una pace giusta e duratura. Rimaniamo determinati a mantenere una pressione internazionale coordinata sulla Russia. Condanniamo anche tutti coloro, compresa la Bielorussia, che stanno attivamente facilitando la guerra della Russia. Non può esserci impunità per i crimini di guerra russi e altre atrocità. Tutti i responsabili devono essere ritenuti responsabili degli abusi e delle violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale, in particolare contro la popolazione civile ucraina e compresa la deportazione di bambini e la violenza sessuale connessa al conflitto. La Russia deve fermare immediatamente questa guerra e ritirare tutte le sue forze militari dall’Ucraina in linea con la risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite adottata il 23 febbraio 2023 e altre pertinenti risoluzioni dell’Assemblea generale delle Nazioni unite. La guerra della Russia minaccia anche la sicurezza globale. Il ricatto energetico della Russia, il suo impatto sull’approvvigionamento alimentare globale, le sue attività ibride maligne, la sua campagna mondiale di disinformazione e la sua irresponsabile retorica nucleare dimostrano chiaramente il disprezzo della Russia per le norme internazionali e il benessere di miliardi di persone in tutto il mondo. Continueremo a lottare per la pace, la sicurezza e la stabilità in tutta l’area euro-atlantica. La Nato è un’alleanza difensiva. Stiamo rafforzando in modo significativo la nostra posizione di deterrenza e difesa e rimaniamo pronti a difendere ogni centimetro del territorio alleato in linea con il nostro approccio a 360 gradi contro tutte le minacce e le sfide. Il nostro impegno nei confronti del Trattato di Washington, compreso l’articolo 5, è ferreo. La Nato è più forte e più unita che mai. Abbiamo accolto con favore la scelta della Finlandia e della Svezia di diventare membri della Nato e abbiamo ribadito il nostro impegno nei confronti della politica della porta aperta della Nato. Continueremo a rafforzare il nostro partenariato con l’Ucraina mentre porta avanti le sue aspirazioni euro-atlantiche. Stiamo inoltre rafforzando ulteriormente le nostre altre partnership, anche assistendo i paesi più esposti all’influenza maligna della Russia”.

Von der Leyen e Stoltenberg a Tallinn

«Dall’inizio della guerra Putin ha fallito nel suo obiettivo di dividere l’Ue. Invece di cancellare l’Ucraina dalle mappe si è confrontata con un’opposizione più forte che mai. L’Ucraina si è posta come testimone della forza di chi si oppone per la libertà. L’Ucraina prevarrà perché l’Ue sarà al suo fianco e il nostro sostegno continuerà. L’Ucraina ha già scelto l’Europa, ha già scelto l’unità dei nostri valori. In questi tempi bui il cuore degli ucraini è riscaldato dalla speranza che possano unirsi all’Europa. Siamo fermamente al fianco dell’Ucraina, determinati come sempre: per sostenere l’Ucraina finanziariamente, economicamente e militarmente. I nostri Stati membri stanno consegnano equipaggiamenti militari. E ricorreremo ad acquisti congiunti per fornire forniture militari urgenti all’Ucraina, come ad esempio, le munizioni da 155 mm. Stiamo lavorando con la nostra industria della difesa per produzione di queste munizioni e di altre attrezzature necessarie alle forze ucraine. Putin ha alzato la posta in gioco. Sta inviando centinaia di migliaia di giovani russi come carne da cannone nelle trincee in Ucraina. Quello che abbiamo visto e sentito all’inizio della settimana da Mosca ci dice che mentre le perdite aumentano sul campo di battaglia aumentano anche l’illusione, la disperazione e la disinformazione. Questo dimostra la tensione a cui è sottoposto il regime di Putin. Ma è anche un pericolo reale e rinnovato per l’Ucraina». Con queste parole la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha parlato della guerra a Tallin in una conferenza congiunta con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg.

«Alcuni hanno timore che il nostro sostegno all’Ucraina possa innescare un’escalation. Ma non ci sono opzioni senza rischi e il più grande è che il presidente Putin vinca. Per questo dobbiamo supportare militarmente l’Ucraina oggi per arrivare al negoziato domani. Il messaggio che invio oggi a Mosca è che Putin ha avviato questa guerra, il presidente Putin può porre fine a questa guerra oggi ritirando le sue truppe. Se non lo fa, noi staremo con l’Ucraina fino a quando sarà necessario. La libertà non è gratis, va conquistata ogni giorno e nonostante le distruzioni la determinazione (degli ucraini) senza dubbio prevarrà. Putin ha fallito. L’Ucraina resiste e la Nato è al suo fianco», ha aggiunto Stoltenberg.

Il videomessaggio della premier italiana Meloni

«L’obiettivo di Putin era quello di far capitolare l’Ucraina per poi rivolgere le sue mire espansionistiche agli altri stati confinanti, non solo europei. Quel piano è fallito, Mosca ha dovuto fare i conti con l’eroica reazione di un popolo disposto a tutto per difendere la propria libertà e con una cosa più forte dei missili e dei carri armati: l’amore per la propria Patria. Il popolo ucraino sta pagando un prezzo molto alto, A Bucha e Irpin l’ho visto con i miei occhi e non lo dimenticherò» è il commento della premier Giorgia Meloni nel giorno dell’anniversario. – L’Ucraina non è e non sarà sola, perché sta difendendo anche i valori di libertà e democrazia su cui nasce l’identità europea e le fondamenta stesse del diritto internazionale, senza il quale varrebbe solo la forza militare e ogni Stato del mondo rischierebbe di essere invaso dal proprio vicino. Non possiamo consentirlo ed è nostro dovere lavorare per arrivare ad una “pace giusta”. Il mondo libero è debitore nei confronti delle donne e degli uomini ucraini. L’Italia è dalla loro parte».

Dura condanna di re Carlo III

Arriva con toni insolitamente duri anche la condanna di re Carlo III d’Inghilterra alla guerra in Ucraina. Buckingham Palace ha diffuso un messaggio del sovrano in cui si denuncia “l’attacco non provocato su larga scala” iniziato dalla Russia il 24 febbraio 2022. Attacco che ha provocato “sofferenze inimmaginabili” al popolo ucraino.

È ormai un anno che gli ucraini subiscono sofferenze inimmaginabili da un attacco non provocato alla loro nazione. Il popolo ucraino ha mostrato un coraggio e una resistenza davvero rimarchevoli di fronte a una tale tragedia umana. Il mondo ha assistito all’orrore di una sofferenza del tutto non necessaria inflitta agli Ucraini. Questo mese ho incontrato a Buckingham Palace il Presidente Zelensky per esprimergli il mio personale sostegno al popolo dell’Ucraina: è confortante che il Regno Unito, al fianco degli alleati, sia facendo il possibile per aiutarlo in questo tempo difficile. Posso solo sperare che l’ondata di solidarietà giunta dal globo possa portare non solo aiuto pratico (a Kiev), ma dare anche forza nella consapevolezza del fatto che resistiamo uniti, insieme”.

Un anno di guerra, i messaggi di solidarietà

Sono tanti i messaggi di solidarietà che arrivano da tutto il mondo.

Il capo dello Stato Sergio Mattarella ha rivolto un pensiero all’Ucraina durante la consegna dei premi Alfieri della Repubblica: «Oggi è un giorno particolare perché si compie un lungo anno di guerra di aggressione della Russia all’Ucraina: nella nostra Europa non si vedeva una guerra per conquistare territori o per annetterli dagli eventi drammatici della Seconda guerra mondiale».

“Un anno fa, il presidente Putin pensava che avrebbe rapidamente preso il controllo di Kiev. Poi ha incontrato il coraggio dell’Ucraina e la volontà di ferro delle nazioni di tutto il mondo“, ha twittato Joe Biden.

“Un anno di brutale aggressione russa. Un anno di eroica resistenza Ucraina. Un anno di solidarietà europea. Davanti a noi c’è un futuro di unità. State combattendo per la libertà, per la democrazia e per il vostro posto nell’Unione europea. Siamo con voi, per tutto il tempo necessario”, ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen in un videomessaggio su Twitter.

“Oggi è un cupo anniversario. Per l’Ucraina. Per l’Europa. E per il mondo. Per un anno la Russia ha dichiarato guerra all’Ucraina. E per un anno l’Ucraina ha reagito con coraggio. Un’Ucraina libera e indipendente è un’Europa libera e indipendente. L’Ucraina prevarrà. Prevarrete e vivrete in pace e libertà”, ha scritto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, nel post che accompagna il suo videomessaggio.

“Continueremo a stare al fianco dell’Ucraina. Per tutto il tempo necessario. Per la pace. Per la libertà. Per giustizia. Gloria all’Ucraina”, scrive la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola postando un video commemorativo.

FOTO: EPA/OLEG PETRASYUK

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