
Giro d’affari che supera i 31 miliardi di euro e un aumento del 7% dal secondo al terzo quadrimestre del 2022
Nel 2022 sono state registrate su suolo nazionale 192.000 aste, con un giro d’affari che arriva a 31 miliardi di euro.
Un aumento, quello visto nel 2022, che nel terzo quadrimestre arriva a segnare un +7% rispetto al secondo e un -8% rispetto al primo. Tradotto in numeri si parla di qualcosa come un’offerta minima di partenza pari a poco più di 31 miliardi di euro. Le cifre sono fornite dall’osservatorio di “Cherry Brick”, servizio di monitoraggio per le opportunità di investimento tra gli immobili all’asta, sviluppato da “Cherry srl”, startup fintech che fornisce soluzione tecnologiche al mondo del credito.
E sono proprio i vertici della start up, e per loro Luca Bonacina, Co-Founder e Head of Technology di Cherry srl, a fornire elementi di riflessione:
«Nel momento storico decisamente complesso in cui viviamo, strumenti come “Cherry Brick” possono supportare gli investitori in scelte difficili. La crisi energetica, ad esempio, ha reso ulteriormente interessanti quei terreni e fabbricati adatti alla costruzione di impianti fotovoltaici e il settore NPE, anche tramite le aste, può essere un’ottima fonte di “approvvigionamento” di tali superfici. In tal senso, i dati offerti dall’osservatorio di “Cherry Brick” sono certamente un valido mezzo di scouting proattivo».
Guardando i singoli lotti oggetto di tentativi d’asta tra i mesi di gennaio e dicembre del 2022 si nota che la maggior parte, ovvero il 57% si riferisce a immobili di tipo residenziale mentre quelli di tipo commerciale ed industriale sono rispettivamente il 19% ed il 3%.
Guardando, invece, la distribuzione geografica, come anticipato, è la Lombardia la zona in cui si sono tenute la maggior parte di aste per una media di circa 9mila immobili all’incanto ogni quadrimestre (circa 2mila mensili), pari al 14% dei lotti andati all’asta sul territorio nazionale. Ma il sud della Penisola segue a ruota, con la Sicilia (media di 7.300 aste quadrimestrali). Infine Lazio con 6.700. Fanalino di coda: Valle d’Aosta con 130 aste di media a quadrimestre (390 complessive).
Sempre in riferimento alla distribuzione geografica, è il centro ad offrire la massima concentrazione di lotti messi in vendita (26%) mentre il 13% fa riferimento al Nordest e il 16% si trova nelle Isole.
Tra le città, invece, il podio è occupato dalla capitale. Roma, infatti, ha offerto oltre 4.800 tentativi d’asta (2,5% del totale nazionale). Secondo posto per Napoli (seconda con 1.532) e terza Catania (1.394).
Guardando, invece, alle varie tipologie di aste, quella asincrona telematica sembra essere stata la preferita del 2022 mentre in calo, seppur lieve, quelle in presenza “presso il venditore”.
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