
Secondo i conti del Codacons, gli oneri di sistema pesano per il 22% nella bolletta dell’energia elettrica e per il 5% in quella del gas. Totale? Quasi 12 miliardi e mezzo
“Il Governo non solo deve a tutti i costi prorogare l’azzeramento degli oneri di sistema che scadrà il prossimo 31 marzo, ma deve operare per arrivare ad una definitiva eliminazione di tale assurda tassazione che pesa per 12,4 miliardi di euro all’anno sulla spesa energetica degli italiani”.
Lo afferma il Codacons, che rivolge un appello al governo Meloni. “Riteniamo che gli oneri di sistema debbano essere del tutto aboliti, poiché una larga parte di essi serve a finanziare spese che nulla hanno a che vedere con i consumi energetici degli utenti – spiega il presidente Carlo Rienzi – All’interno della voce oneri di sistema in bolletta troviamo infatti balzelli per coprire lo sviluppo tecnologico e industriale, la messa in sicurezza del nucleare, compensazioni territoriali, sostegno alla ricerca di sistema e, addirittura, regimi tariffari speciali per il servizio ferroviario universale e merci”.
Voci che, sommate, incidono fino al 22% sulle bollette elettriche degli italiani, e per il 5% sul gas, secondo il Codacons.
Solo nel 2020, gli oneri di sistema sono costati 12,4 miliardi di euro alle famiglie italiane: la componente Asos (la componente destinata a coprire gli oneri generali relativi al sostegno delle energie da fonti rinnovabili e alla cogenerazione) ha inciso per 10,12 miliardi, di cui 8,7 miliardi di sostegno alle rinnovabili e 1,6 dai contributi per le aziende energivore.
La quota restante per oltre 2,2 miliardi è stata assorbita dalla componente Arim (la componente destinata a: incentivazione della produzione ascrivibile a rifiuti non biodegradabili; messa in sicurezza del nucleare e misure di compensazione territoriale; agevolazioni tariffarie riconosciute per il settore ferroviario; sostegno alla ricerca di sistema; bonus elettrico (quota che ai clienti cui è stato riconosciuto il bonus viene compensata tramite il bonus medesimo); integrazioni delle imprese elettriche minori e promozione dell’efficienza energetica). 442 milioni per i siti nucleari, 443 alle ferrovie, 920 per la promozione dell’efficienza energetica.
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(foto IMAGOECONOMICA)