
Il ministro garantisce assunzioni anche grazie alle risorse del Pnrr ma i sindacati chiedono prima l’adeguamento dei contratti in essere
Da un lato la Uil che dichiara che non ci sono soldi per rinnovare i contratti, dall’altro il ministro della Pubblica Amministrazione che durante un question time al Senato conferma la volontà di aggiungere 450mila unità lavorative entro il 2025 nel settore del pubblico impiego.
Al centro il blocco dei sindacati e delle varie sigle dei ed associazioni di categoria che continuano a chiedere per prima cosa l’adeguamento dei salari di chi già è al lavoro.
Da parte sua, intanto, Zangrillo ha confermato al Senato la volontà di assumere 156mila persone già a cominciare da quest’anno, replicando il tutto anche nel 2024 e nel 2025.
“Si tratta – ha dichiarato il ministro – di una possibilità di introdurre nel sistema pubblico personale giovane, qualificato e motivato, reclutato con procedure innovative e attraverso la valutazione non più soltanto delle conoscenze, ma delle competenze trasversali. A breve pubblicheremo le linee guida destinate alla selezione del personale non dirigenziale, mentre quelle per il personale dirigenziale sono state adottate già lo scorso anno”.
La strada potrebbe essere agevolata anche dai fondi Pnrr. Infatti continua il rappresentante del dicastero “Dobbiamo recuperare il gap formativo che si è accumulato in questi anni di spending review destinando le necessarie risorse finanziarie di cui oggi disponiamo grazie al Pnrr, alla qualificazione del personale già in servizio nella Pubblica amministrazione che, se dotato di strumenti conoscitivi aggiornati, saprà raggiungere, grazie alla sua esperienza, ottimi risultati”.
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