
Sono 358 mila lavoratori regolari provenienti da ben 164 Paesi diversi che sono impegnati nei campi e nelle stalle, fornendo più del 30% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore
In Italia un prodotto agricolo su quattro viene raccolto da mani straniere. In totale sono 358 mila i lavoratori regolari provenienti da ben 164 Paesi impegnati nei campi e nelle stalle, fornendo più del 30% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore. A dirlo è una analisi della Coldiretti secondo cui si tratta per la maggior parte di lavoratori provenienti da Romania, Marocco, India e Albania che arrivano dall’estero e che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese.
Il nuovo Dpcm di programmazione transitoria dei flussi migratori stabilisce 82.705 ingressi, in aumento rispetto ai 69.700 dell’anno precedente, ma le quote per lavoro stagionale, attese principalmente nelle campagne, ammontano a 44.000 unità contro le 42.000 dello scorso anno. «La vera novità di questo decreto è la riconferma – continua Coldiretti – del rilascio di quote stagionali di ingresso riservate alle Associazioni di categoria per i propri associati nella misura di 22.000 unità (erano 14.000 l’anno prima), a dimostrazione del fatto che i tempi sono maturi per rendere strutturale la norma sperimentale introdotta dal decreto semplificazione (Dl 73/2022). Il nuovo Decreto sarà anche l’occasione per sperimentare il superamento del nullaosta, sostituito da una comunicazione allo sportello unico per l’immigrazione da parte del datore di lavoro contenente la proposta di contratto di soggiorno per lavoro subordinato, che verrà immediatamente trasmesso all’ambasciata italiana all’estero per un più tempestivo rilascio del visto di ingresso».
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