
Il presidente della Federal Reserve, parlando alla Commissione bancaria del Senato, ha sottolineato che il picco dei tassi di interesse sarà “probabilmente più alto di quanto previsto”
Il “falco” Jerome Powell, anticipando una politica monetaria potenzialmente più aggressiva del previsto, ha gelato le Borse europee, che hanno virato in calo dopo le sue parole e hanno chiuso sui minimi di seduta (Milano -0,67%, Parigi -0,46%, Francoforte -0,61%, Londra -0,13%, Madrid -1%, Amsterdam -1,09%).
Il presidente della Federal Reserve, parlando alla Commissione bancaria del Senato, ha sottolineato che il picco dei tassi di interesse sarà “probabilmente più alto di quanto previsto” e che la Fed è “pronta ad accelerare” sui rialzi del costo del denaro se le condizioni economiche lo consentiranno. Risultato: il mercato ora attende un aumento del costo del denaro di 50 punti base, non di 25, durante la riunione del 21-22 marzo.
L’effetto è stato immediato, non solo sugli indici azionari, come detto, ma anche sul biglietto verde (si è rafforzato contro le principali valute, con l’euro sceso sotto 1,06 dollari a un minimo di 1,057, e la sterlina calata a 1,1883 dollari, il minimo in due mesi), sul petrolio (il Wti è arrivato a perdere il 2,6% e il Brent il 2,2%) e sullo spread, risalito a 184 punti, contro i 180 delle ore precedenti e i 182 della vigilia.
Sul fronte energetico, negli ultimi minuti il gas risale dai minimi di dicembre 2021 a 43,44 euro al MWh (+3,06%), restando comunque ai valori di gennaio 2022.
Per quanto riguarda i titoli, sull’azionario milanese, in calo Nexi che dopo un avvio con slancio dopo i conti in linea con le aspettative ha preso la via del ribasso e ha finito a -3,07%, dopo il rally delle ultime sedute. In coda al listino Saipem (-3,38%) e in testa Unipol (+0,91%) e Moncler (+1,06%). Positiva, anche se sotto i massimi delle ore precedenti, Banca Mediolanum (+0,11%) dopo i dati sulla raccolta record a febbraio.
(foto FLIKR)