
L’azienda nazionale dell’Arabia Saudita può festeggiare un aumento degli utili e contare anche su ottime prospettive per il medio termine
Saudi Aramco, il colosso petrolifero saudita, ha pubblicato conti da record. Secondo quanto reso noto dai vertici aziendali, infatti, l’utile registrato lo scorso anno ha toccato la cifra record di 161 miliardi di dollari. Non solo, ma tra i risultati c’è da evidenziare un generale miglioramento dei margini di raffinazione ed un aumento sull’utile netto del 46,5%.
Un livello raggiunto alla fine di 12 mesi particolarmente difficili per il settore soprattutto in virtù del conflitto in Ucraina. Ma anche grazie al rialzo visto sul settore degli energetici, il più grande produttore di greggio al mondo può adesso sfruttare l’occasione per potenziare il proprio dividendo. Una cedola che è stata aumentata del 4% già alla fine dello scorso anno. La conferma arriva anche dalle parole di Ziad Al-Murshed Chief Financial Officer di Aramco che dichiara “Puntiamo a sostenere il dividendo a questo livello e abbiamo la forza finanziaria per affrontare gli alti e bassi del settore”.
Con lo scoppio della guerra in Ucraina e il progressivo boicottaggio del petrolio di Mosca, il barile ha visto impennare le proprie quotazioni per poi registrare una costante discesa che ha portato i prezzi in calo del 25% su base annua. Attualmente il Brent aleggia intorno agli 80 dollari al barile.
“Siamo cautamente ottimisti”, ha detto il CEO di Aramco Amin Nasser. “Se si considera l’apertura della Cina, la ripresa della richiesta di carburanti per aerei e la capacità di riserva molto limitata, siamo cautamente ottimisti nel breve e medio termine sul fatto che i mercati possano rimanere strettamente bilanciati”.
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