
Giovedì le decisioni verranno comunicate alle 14 e 15 e mezz’ora dopo la presidente, Christine Lagarde terrà la conferenza stampa esplicativa
Il consiglio direttivo della Banca centrale europea torna a riunirsi tra mercoledì sera e giovedì mattina dopo aver ripetutamente preannunciato un nuovo aumento dei tassi di interesse da 50 punti base, con cui il principale riferimento sul costo del denaro salirebbe al 3,50%, sui massimi dall’ottobre del 2007.
Giovedì le decisioni verranno comunicate alle 14 e 15 e mezz’ora dopo la presidente, Christine Lagarde terrà la conferenza stampa esplicativa.
Le violente turbolenze innescate dal fallimento della Silicon Valley Bank in California potrebbero eventualmente rimettere in discussione la manovra rialzista della Federal Reserve, che tuttavia è a uno stadio molto più avanzato e che vedrà riunirsi il direttorio (il Fomc) la settimana prossima, ma difficilmente, salvo un aggravamento sistemico del quadro, dovrebbero creare ricadute sulle decisioni della Bce.
Tanto più che oggi la cappa allarmistica sembra diradarsi. L’istituzione monetaria ha più e più volte affermato che i rialzi dei tassi proseguiranno anche dopo quello di giovedì, ma con il Consiglio che dovrebbe decidere “volta per volta” sulla base dell’evolversi dei dati.
A marzo è atteso un calmieramento più marcato dell’inflazione, che dovrebbe proseguire su questa dinamica nel corso dell’anno. Giovedì un altro aspetto rilevante da tenere presente sarà l’aggiornamento delle previsioni economiche e sull’inflazione dei tecnici della Bce. Intanto l’istituzione monetaria sta proseguendo con il prefissato modesto ritmo anche la sua manovra di inasprimento quantitativo.
La scorsa Bce e l’Eurosistema delle banche centrali hanno ridotto di ulteriori 2,367 miliardi di euro le consistenze degli stock di titoli di Stato accumulati con il programma Pspp, che fa parte del generale piano App. L’ammontare di titoli pubblici detenuti con il Pspp è calato a 2.583,123 miliardi di euro al 10 marzo.
Da inizio mese la Bce ha avviato un piano di quantitative tightening che consiste nel parziale non rinnovo dei titoli che giungono a scadenza, riduzione che ha quantificato nella misura di 15 miliardi di euro al mese per i primi tre mesi (il ritmo della fase successiva è ancora da deliberare).
Secondo i dati forniti dalla Bce, rispetto a titoli giunti a maturazione per 6,6 miliardi di euro sul Pspp la scorsa settimana, sono stati effettuati rinnovi per soli 4,2 miliardi.
(foto SHUTTERSTOCK)