
L’inflazione resta troppo elevata. Bce sulle banche: “pronta a intervenire ove necessario”. Bce prevede inflazione +5,3% nel 2023 e sotto 3% nel 2024, Pil 2023 rivisto al rialzo al +1%
La Bce centra le attese di alcuni analisti, almeno di quelli che prevedevano una linea più restrittiva nonostante le turbolenze che stanno interessando il mondo bancario. La Banca centrale europea ha infatti deciso di alzare i tre tassi principali di 50 punti base. Ora il tasso sui rifinanziamenti principali si porta al 3,50%, quello sui depositi al 3%, e quello sui prestiti marginali al 3,75%.
L’obiettivo è assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% a medio termine secondo quanto emerge dalla nota diffusa. E siccome l’inflazione rimane al momento troppo elevata ha scelto di tirare dritto per la linea più dura, come d’altronde espresso nei giorni scorsi a più voci. «L’inflazione dovrebbe rimanere troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato. Pertanto, il Consiglio direttivo ha deciso oggi di innalzare di 50 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE, in linea con la sua determinazione ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% a medio termine – si legge nella nota. – L’elevato livello di incertezza accresce l’importanza di un approccio fondato sui dati per le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di riferimento, che saranno determinate dalle sue valutazioni sulle prospettive di inflazione alla luce dei nuovi dati economici e finanziari, dalla dinamica dell’inflazione di fondo e dall’intensità di trasmissione della politica monetaria». Gli esperti dell’istituto indicano ora che l’inflazione si collocherebbe in media al 5,3% nel 2023, al 2,9% nel 2024 e al 2,1% nel 2025.
Le proiezioni per la crescita nel 2023 sono state corrette al rialzo nello scenario di base, collocandosi in media all’1% (dal +0,5% della precedente stima) per effetto sia del calo delle quotazioni energetiche sia della maggiore tenuta dell’economia al difficile contesto internazionale. Gli esperti della Bce si attendono infine che la crescita aumenti ancora all’1,6% sia nel 2024 (+1,9% la stima passata) sia nel 2025 (+1,8% la stima precedente).
La Bce si è espressa anche riguardo ai recenti scossoni del sistema bancario europeo. «Il Consiglio direttivo segue con attenzione le tensioni in atto sui mercati ed è pronto a intervenire ove necessario per preservare la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria nell’area dell’euro – prosegue la nota. – Il settore bancario dell’area dell’euro è dotato di buona capacità di tenuta, con solide posizioni di capitale e liquidità. In ogni caso, la BCE dispone di tutti gli strumenti necessari per fornire liquidità a sostegno del sistema finanziario dell’area dell’euro, qualora ve ne sia l’esigenza, e per preservare l’ordinata trasmissione della politica monetaria».
“Non è possibile determinare quale sarà il percorso dei tassi andando avanti. Siamo dipendenti dei dati e consapevoli che c’è ancora strada da fare” ha aggiunto.
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