
La situazione è molto delicata e il sistema bancario deve fare i conti con diversi problemi
Goldman Sachs sta diventando pessimista sull’economia USA. A dimostrazione di ciò arriva il taglio fatto recentemente sulle previsioni del PIL.
Secondo quanto dichiarato da Jan Hatzius capo economista della banca d’investimento, attualmente ci sarebbe una probabilità del 35% dell’arrivo di una recessione negli Stati Uniti nei prossimi 12 mesi, entro 12 mesi. Precedentemente la percentuale non andava oltre il 25%. Questo nuovo giudizio riflette “l’aumento dell’incertezza a breve termine” derivante dallo stress che si sta delineando sulle banche regionali settore che, tra l’altro, attualmente a Wall Street è ancora sotto pressione.
Infatti dopo il collasso di Silicon Valley Bank e di Signature Bank la piazza di scambio USA deve registrare il crollo anche di First Republic Bank che lascia sul campo il 20% anche a causa del taglio del rating arrivato da S&P e Fitch (rating junk). Da questo sell off non sono esclusi nemmeno nomi come PacWest (-14%) e Western Alliance Bancorp (-3,7%). Non più tardi di ieri Hatzius aveva tagliato le sue previsioni sul PIL USA per il 2023 di 0,3 punti percentuali facendolo arrivare all’1,2%.
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