
Meloni dice no a proposte come il regolamento sulle emissioni di anidride carbonica delle auto e la direttiva sull’efficientamento energetico degli edifici che rischia di diventare una patrimoniale per gli italiani. “Sull’aumento delle spese militari ci metto la faccia”
«Il processo verso l’economia verde deve essere sostenibile dal punto di vista sociale ed economico. Per questo ci opponiamo a proposte come il regolamento sulle emissioni di anidride carbonica delle auto e la direttiva sull’efficientamento energetico degli edifici, provvedimenti che rischiano di esporci a nuove dipendenze strategiche proprio quando stanno andando in porto gli sforzi per liberarci dalla dipendenza dal gas russo». Giorgia Meloni, nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo il 23 ed il 24 marzo, è ritornata sul tema caldo della sostenibilità ambientale, con l’obiettivo di rendere l’Italia un Paese sempre più green.
Per quanto riguarda la situazione economica la presidente del Consiglio ha spiegato che “entro il 2023 bisogna arrivare a nuove regole sul patto di stabilità, sulla base di principi realistici dopo la pandemia del Covid. «Serve più equilibrio tra stabilità e crescita. In passato c’è stata molto più attenzione alla stabilità, ora abbiamo più bisogno di attenzione alla crescita. È la nostra priorità. Le nuove regole devono sostenere investimenti pubblici. Il tempo dell’austerità è finito», ha sottolineato.
Non sono mancati i riferimenti ai migranti alla guerra in Ucraina. «Questo governo non ha mai fatto mistero di voler aumentare i propri stanziamenti in spese militari, come del resto hanno fatto i governi precedenti senza il coraggio di metterci la faccia. Noi non abbiamo paura di dire che rispettare gli impegni assunti è vitale per la nostra credibilità e sovranità nazionale. La libertà ha un prezzo: se non ti difendi tu lo faranno altri, ma non gratuitamente. Giudico puerile la propaganda di chi racconta che l’Italia spende soldi inviando armi sottraendo risorse alle necessità degli italiani, è falso e in questa Aula lo sappiamo tutti. L’Italia sta inviando” all’Ucraina “armi di cui è già in suo possesso e che per fortuna non dobbiamo utilizzare, e le inviamo anche per tenere lontana la guerra da casa nostra. Raccontare agli italiani il contrario è una menzogna che intendo chiamare col suo nome», ha aggiunto riferendosi alle opposizioni.
«Le pressioni esercitate su Mosca sono fondamentali per assicurare il rispetto del diritto internazionale e favorire il percorso negoziale per il raggiungimento di una pace giusta, condizioni che non sono ancora maturate ma che dobbiamo perseguire con tenacia», ha quindi sottolineato.
La direttiva Ue sull’efficientamento energetico “rischia di diventare una tassa patrimoniale per gli italiani“. «E’ la ragione per cui insisto a dire che determinati obiettivi devono essere perseguiti con una sostenibilita’ sociale ed economica», ha aggiunto Meloni.
Nel primo pomeriggio, l’Aula del Senato ha approvato la risoluzione della maggioranza con gli impegni al Governo in vista del Consiglio Ue del 23 e 24 marzo, al termine della discussione sulle comunicazioni della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Approvati anche alcuni punti della risoluzione di Iv/Azione su cui il Governo aveva espresso parere favorevole mentre sono risultate precluse le altre risoluzioni presentate rispettivamente da Pd, Avs e M5S su cui c’era parere negativo del Governo.
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