
Il numero uno di Bankitalia conferma anche che quella di Credit Suisse dovrebbe essere vista come una lezione importante
Nessun problema che possa essere paragonato a quanto accaduto alla Silicon Valley Bank, né alla Credit Suisse è attualmente presente sia in Europa che in Italia. A dirlo è il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco alla commissione Finanze della Camera.
“La specificità della banca (Svb) è evidente e, devo dire, la imprudenza della gestione relativa al passivo da noi non la riscontriamo. Forse ci sono state molto critiche alla invasività della Vigilanza bancaria in Europa, però questa in qualche modo è ciò che garantisce il più possibile, non può garantire tutto, la tenuta di queste banche, che sono diverse”, ha detto.
“Così come sono diverse da noi (le banche) rispetto al Credit Suisse, perché – ha aggiunto – la commistione di una buona banca commerciale e di una componente di banca di investimento a livello globale con molte insufficienze da noi non c’è”.
Inoltre ha aggiunto che sebbene la vigilanza abbia avuto alcuni difetti bisogna anche riconoscere il merito di aver preso decisioni rapide. Uno strumento di intervento immediato che il Governatore chiede da anni. Per questo motivo eventi come quelli visti su Credit Suisse dovrebbero essere visti come “una lezione importante“.
Sempre durante lo stesso evento Visco si è poi soffermato su alcuni numeri riguardanti l’organico della Banca d’Italia. In particolare sul fatto che “a fine 2022 era pari a 6.840 addetti; di questi circa 130 sono distaccati presso la BCE e oltre 180 presso altri enti e organismi nazionali e internazionali. Negli ultimi 10 anni la compagine si è ridotta del 3,2% e i costi operativi totali sono diminuiti del 4,5% in termini reali”.
“L’espansione delle responsabilità e dei volumi operativi sulle funzioni istituzionali è stata affiancata da recuperi di efficienza grazie alla digitalizzazione degli scambi informativi e delle procedure e alla semplificazione dei processi di lavoro – ha aggiunto – La razionalizzazione, oltre che nella rete territoriale, è stata intensa nelle funzioni di supporto, il cui peso sul totale delle risorse impiegate si è ridotto dal 40 a meno del 30%“.
Inoltre Visco ha ricordato l’effetto della riforma del 2013 sull’assetto evidenziando che “il capitale (pari a 7,5 miliardi) è oggi detenuto da 173 partecipanti tra banche, assicurazioni, enti e istituti di previdenza, fondazioni di matrice bancaria e fondi pensione”.
“Questo assetto consente alla Banca di esercitare le proprie funzioni nel pieno rispetto dei principi di indipendenza istituzionale, funzionale e personale sanciti dal Trattato sul funzionamento dell’Unione europea disponendo di risorse finanziarie adeguate“.
Funzioni che, ricorda il governatore, sono prettamente di vigilanza su oltre 1.000 soggetti presenti in Italia, “molto diversi per dimensione, operatività, forma giuridica, e quindi con diversa graduazione dei controlli“.
Foto: Imagoeconomica