
Ogni Stato può sfruttare questo strumento ma non tutti possono vantare un margine di manovra che glielo permette
Quello degli aiuti di Stato all’interno dell’Unione è un tema alquanto spinoso sul quale si è pronunciato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen dicendo che nella valutazione si dovrebbe anche considerare che “ci sono sussidi nascosti e meno trasparenti dalla Cina, per i quali dobbiamo anche assicurarci di mantenere la parità di condizioni per le aziende europee”.
“Se si guarda alla parità di condizioni a livello globale è molto importante che le nostre aziende e l’industria delle tecnologie pulite siano trattate in modo equo. Abbiamo concordato con i nostri amici americani di avere un dialogo sulla trasparenza in modo da sapere esattamente quali sono gli incentivi sul lato americano”.
Se, fondamentalmente, ogni Stato può sfruttare questo strumento è anche vero che non tutti, Italia in primis, possono vantare un margine di manovra tale da appesantire ulteriormente i conti pubblici.
Ma in questo caso è sempre la von der Leyen a chiarire: “C’è un’ampia varietà di possibilità per gli Stati membri di dare agevolazioni fiscali all’industria delle tecnologie pulite, ma anche di incentivare progetti e soprattutto di incentivare progetti transfrontalieri paneuropei”.
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