
In crescita l’export con punte che superano anche il 100% in alcune nazioni
3,5 milioni di tonnellate: a tanto ammonta il record italiano per l’export di pasta, record che rappresenta anche un aumento rispetto al 2022 del 5,2% e che ha reso Roma il primo produttore del pianeta davanti a Usa e Turchia. La maggior parte (61%) è destinato all’estero e per la precisione il 65,2% in paesi Ue (Germania in testa con 440,044 tonnellate), il resto (37,8%) è diviso tra gli altri continenti,
I dati arrivano da un’elaborazione di Unione italiana Food su dati Istat.
In alcune paesi, poi, si è visto un aumento superiore al 100% come per Repubblica di Moldavia, Indonesia, Iraq, Costa d’Avorio e Birmania.
Per il mercato russo, invece, si registra un calo de 41,4% che dalle 20.955 tonnellate del 2021 sono passate alle 12.287 dello scorso anno.
Secondo quanto dichiarato da Riccardo Felicetti, presidente dei Pastai italiani di Unione italiana food «Oggi oltre il 60% dei pacchi di pasta prodotti in Italia viene esportato, contro il 48% nel 2000 e il 5% nel 1955 – afferma – Se la pasta italiana gode all’estero di tanto successo e ha un percepito estremamente positivo è merito del saper fare centenario dei pastai italiani. Protagonista di infinite ricette antispreco e del giorno dopo, la pasta si conferma un alimento sostenibile, versatile, nutrizionalmente bilanciato e accessibile».
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