
457 persone sono state fermate, mentre si registrano anche 441 feriti nelle forze dell’ordine, fra poliziotti e gendarmi. Preoccupano gli scioperi
Tutti contro Macron. In Francia è davvero triste il bilancio delle proteste per la riforma sulle pensioni. Nelle manifestazioni degenerate in scontri ieri 457 persone sono state fermate, mentre si registrano anche 441 feriti nelle forze dell’ordine, fra poliziotti e gendarmi. Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, ospite di Cnews.
Il ministro nel suo bilancio di ordine pubblico sulla nona giornata di mobilitazione nazionale ha citato anche 903 incendi appiccati a oggetti di arredo orbano e cassonetti dell’immondizia solo nelle manifestazioni a Parigi.
«Continueremo la mobilitazione e anche la visita di re Carlo III sarà nel nostro mirino». Lo hanno annunciato due sindacalisti, Mathieu Obry della Cgt e Yvan Fort di Force Ouvriere. Viste le premesse l’Eliseo ha deciso di rinviare l’arrivo in Francia del sovrano britannico prevista dal 26 al 29 marzo. Sono infatti previste altre manifestazioni nella giornata del 28 marzo.
A preoccupare oltre alle proteste anche gli scioperi. Mentre si prepara una nuova giornata di mobilitazione martedì, nettezza urbana ed energia sono sempre i settori in prima fila e i disagi sono enormi. Alle pompe di benzina la penuria comincia a farsi sentire, i trasporti sono sempre a singhiozzo, di giorno in giorno le direzione degli aeroporti annunciano i voli annullati: per domenica e lunedì, fra il 20 e il 33% saranno annullati all’aeroporto parigino di Orly e negli scali di Marsiglia e Lione.
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