
Milano ha chiuso in progresso dell’1,56%, mentre lo spread si è portato a 182,3 punti (da 185) e il rendimento dei Btp a dieci anni al 4,14% (da 4,13%)
Chiusura in rialzo per le Borse europee, che sembrano avere accantonato i timori dei giorni scorsi provocati dalle crisi bancarie, facendo leva sulle rassicurazioni dei regolatori.
Il Dax di Francoforte segna +1,21% a 15.325,35 punti, mentre il Cac 40 di Parigi guadagna l’1,39% a 7.186,99 punti. Bene l’Aex di Amsterdam, che guadagna l’1,60% a 745,54 punti, mentre il Ftse 100 di Londra segna +1,06% a 7.563,40 punti, l’Ibex 35 di Madrid +1,47% a 9.075,46 punti e lo Smi di Zurigo +1,19% a 10.967,60 punti.
Milano ha chiuso in progresso dell’1,56%, mentre lo spread si è portato a 182,3 punti (da 185) e il rendimento dei Btp a dieci anni al 4,14% (da 4,13%).
Piace inoltre l’annuncio che Sergio Ermotti tornerà alla guida di Ubs per gestire l’aggregazione con Credit Suisse e il rilancio del gruppo.
Gli investitori hanno comprato anche i titoli tecnologici, spinti da alcune notizie sul settore: sembra sia tornato il sereno tra la cinese Alibaba e il governo, con l’annuncio che il gruppo si dividerà in sei e con il ritorno sulla scena del fondatore, Jack Ma. In più la tedesca Infineon ha rivisto al rialzo le stime per fine anno.
A Piazza Affari si sono messe in evidenza le St (+6,3%), in scia al settore dei chip. Hanno inoltre rialzato la testa le azioni delle banche, con Mps (+5,79%) in prima fila, dopo le pesanti perdite delle ultime sedute. Unicredit (+0,58%), dopo la corsa della vigilia di oltre il 4%, ha continuato a festeggiare il semaforo verde della Bce al buyback da oltre 3,3 miliardi. Sono invece andate male le Diasorin (-1,98%) e le Iveco (-1,5%), oltre che le Tenaris (-0,5%).
Sul fronte dei cambi, l’euro si conferma sopra quota 1,08 dollari, passando di mano a 1,0832 dollari (1,0825 ieri in chiusura). Vale inoltre 143,57 yen (da 141,996), mentre il cambio tra il biglietto verde e la divisa nipponica si attesta a 132,55 (130,944). Il gas naturale scambiato ad Amsterdam, contratto aprile, è quasi piatto (-0,3%) poco sotto 43 euro al MWh.
Infine il valore del gas ha allungato il passo dopo l’annuncio che le scorte di petrolio negli Stati Uniti sono notevolmente diminuite, al contrario delle attese. Hanno infatti registrato un ribasso di 7,489 milioni di barili a 473,691 milioni di unità. Il wti, contratto di maggio, vale 73,81 dollari al barile, in progresso dello 0,8%.
(foto SHUTTERSTOCK)