
Bce: “l’aumento dei tassi dipenderà dai dati. Si monitora il fronte bancario. Pronta ad intervenire se necessario”
«L’economia dell’area dell’euro ha ristagnato nel quarto trimestre del 2022; è stata pertanto evitata la contrazione attesa in precedenza. Tuttavia, la domanda interna del settore privato ha registrato un brusco calo». E’ quanto si legge nel bollettino economico della Bce secondo cui “l’elevata inflazione, le attuali incertezze e le condizioni di finanziamento più stringenti hanno compresso i consumi e gli investimenti privati, che sono diminuiti rispettivamente dello 0,9 e del 3,6%”.
A proposito dell’inflazione secondo le proiezioni “dovrebbe rimanere troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato”. «L’elevato livello di incertezza – si legge ancora nel bollettino della Bce – accresce l’importanza di un approccio dipendente dai dati per le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di riferimento, che saranno determinate dalle sue valutazioni sulle prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari più recenti, dalla dinamica dell’inflazione di fondo e dall’intensità di trasmissione della politica monetaria».
Nel primo trimestre del 2023 la crescita attesa del PIL dell’area dell’euro sarebbe di nuovo lievemente positiva, sulla scorta di segnali contrastanti provenienti dagli indicatori economici più recenti
Dopo le recenti turbolenze in materia bancaria la Bce “monitora con attenzione le tensioni in atto sui mercati” e nel bollettino economico ribadisce che in occasione del direttorio di metà marzo ha affermato di “essere pronta a intervenire ove necessario per preservare la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria nell’area dell’euro”. Inoltre il Consiglio direttivo “ha dichiarato che il settore bancario dell’area dell’euro è dotato di buona capacità di tenuta, con solide posizioni di capitale e liquidità. In ogni caso la Bce dispone di tutti gli strumenti necessari a fornire liquidità a sostegno del sistema finanziario dell’area dell’euro, qualora ve ne sia l’esigenza, e a preservare l’ordinata trasmissione della politica monetaria”.
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