
La Cgil promette battaglia. Il rischio è che si aprano “ampi varchi a mafia e corruzione”
La Cgil torna ad attaccare il Governo e questa volta nel mirino finisce il nuovo codice sugli appalti che ha avuto due giorni fa l’ok in Cdm insieme alla misure per contrastare il caro energia. «Dopo lo sblocca cantieri, il governo con il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini torna a stravolgere il Codice dei contratti pubblici. Il nuovo testo è un vero e proprio salto all’indietro, una controriforma che elimina gli aspetti qualificanti nelle procedure di appalto ispirate ai principi della trasparenza, della non discrezionalità, della correttezza e della libera concorrenza tra le imprese». Lo afferma il segretario confederale della Cgil, Giuseppe Massafra, sostenendo che così “si rischia di aprire ampi varchi a mafia e corruzione“.
Per il segretario confederale della Cgil “si cancella, di fatto, la sostanza dell’appalto pubblico che per essere tale deve avere come elemento centrale l’evidenza pubblica, costituito dal bando di gara, dalla sua pubblicità e dalla partecipazione effettiva delle imprese ai bandi pubblici“. Inoltre si dà la possibilità di procedere con il cosiddetto subappalto a cascata senza alcun limite. «In questo modo – aggiunge – si indebolisce il sistema d’impresa attraverso una concorrenza tutta al ribasso che ha come elemento centrale non la qualità dell’opera, ma la riduzione dei costi, innanzitutto di quelli della manodopera, facilitando per questa via la proliferazione del lavoro nero e la presenza di imprese che rispondono alla criminalità organizzata».
E così la Cgil promette filo da torcere. «Ci batteremo contro un nuovo Codice che rischia di peggiorare le condizioni di lavoro e i diritti dei lavoratori e per difendere le conquiste fatte come – conclude Massafra – l’obbligo delle clausole sociali a difesa della continuità occupazionale, della non ribassabilità dei costi della manodopera, del durc di congruità della manodopera, della parità di trattamento e stesso contratto per lavoratori in appalto e subappalto».
FOTO: ANSA/LUCA ZENNARO