
Visco: “verso bilanci Bankitalia in rosso per rialzo dei tassi”. Raddoppia la spesa per la bolletta dell’energia
«Quella odierna è l’ultima assemblea che presiedo come governatore; il prossimo mese di novembre lascerò la guida dell’Istituto, nel quale feci ingresso nel 1972». Con queste parole il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, nel suo intervento all’assemblea dei partecipanti al capitale, annuncia che lascerà la guida dopo 12 anni, a suo dire, “intensi, durante i quali sono avvenuti importanti cambiamenti nell’esercizio delle funzioni dell’Istituto“.
Visco ha sottolineato che nei prossimi anni la Banca d’Italia, come la Bce e le altre banche dell’Eurosistema, “si troverà a fronteggiare risultati lordi negativi, prima che gli utili tornino gradualmente a crescere” dopo il biennio 2023-2024. Un effetto, sottolinea, “del rialzo dei tassi Bce che ha determinato un aumento immediato del costo delle passività di bilancio“. Il cambio della politica monetaria avviato dalla Bce con la stretta sulle operazioni di rifinanziamento e le “maggiori svalutazioni sui titoli valutati al mercato“, pesa sull’utile lordo 2022 della Banca d’Italia che scende da 9,2 a 5,9 miliardi di euro. Alla fine del 2022 l’attivo di bilancio della Banca d’Italia ammontava a 1.477 miliardi, in diminuzione del 4% rispetto al 2021. 10 anni fa, prima dei programmi di acquisto dell’App e del Pepp, il totale di bilancio era pari a circa 600 miliardi.
«La vigente politica di distribuzione dei dividendi stabilisce che le somme destinate ai partecipanti siano comprese nell’intervallo di 340-380 milioni, subordinatamente alla capienza dell’utile netto e alle esigenze di patrimonializzazione della Banca, dunque, a valere sull’utile netto di 2.056 milioni, si propone di attribuire ai partecipanti un dividendo di importo uguale a quello corrisposto negli ultimi anni, pari a 340 milioni, corrispondenti al 4,5% del capitale», ha continuato Visco sottolineando che vi è profonda incertezza sulla situazione internazionale.
Il caro bollette colpisce pure la Banca d’Italia che, nel 2022, si è vista quasi raddoppiare la spesa per le proprie utenze energetiche dai 24 milioni del 2021 a 46 milioni di euro. Come si ricava dal bilancio dell’istituto centrale l’inflazione ha colpito anche i costi per la mensa aziendale (da 60 a 61 milioni) e i buoni pasto oltre che quelli per sicurezza, scorta valori e vigilanza (da 70 a 75 milioni). Aumento consistente (da 124 a 153 milioni) per i servizi informatici in relazione a quelli connessi con le infrastrutture tecnologiche dell’Eurosistema.
FOTO: ANSA / MATTEO BAZZI