
Con la nuova politica di remunerazione, il ceo andrà ad incassare 9,75 milioni tra fisso e variabile se supererà nel 2023 target ancora più stringenti
Dall’assemblea di UniCredit, la più partecipata da molti anni a questa parte, non arrivano sorprese. Oltre a dare il via libera all’ultimo bilancio con un aumento della remunerazione degli azionisti, all’esecuzione del riacquisto di azioni proprie per il 2022 per 3,34 miliardi di euro, è arrivato dai soci anche il sì, dal 69,10% del capitale presente, alla nuova politica di remunerazione.
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Uno dei punti più attesi perché oltre a coinvolgere 935 top manager toccava anche Andrea Orcel (nella foto). Con la nuova politica di remunerazione, il ceo andrà ad incassare 9,75 milioni tra fisso e variabile se supererà nel 2023 target ancora più stringenti.
Nel dettaglio gli obiettivi finanziari extra perfomance prevedono, ricavi sopra 19,9 miliardi, un utile di oltre i 5,5 miliardi, un cost income sotto il 45,9% e +180 punti base di generazione organica di capitale. La revisione prevede per il ceo l’aumento della retribuzione fissa da 2,5 a 3,25 milioni di euro, mentre l’importo della retribuzione target totale rimane invariato a 7,5 milioni di euro, con uno spazio per premiare i risultati superiori, rispetto agli obiettivi, fino a un massimo di 9,75 milioni di euro.
“La nuova politica sulla remunerazione è stata concepita per raggiungere fondamentalmente due obiettivi: in primo luogo, rafforzare la nostra cultura della performance e incentivare l’eccellenza, in secondo luogo, garantire un totale allineamento di interessi di lungo periodo tra management e azionisti”, ha spiegato il presidente del gruppo, Pier Carlo Padoan esprimendo “soddisfazione” per il supporto dei soci “a tutte le proposte sottoposte al voto”.
Il presidente dell’istituto in avvio di assemblea – presente il 68,88% del capitale sociale tramite il rappresentate designato – ha ricordato come la banca sia concentrata “sull’esecuzione” del piano strategico. “Non ci faremo distrarre dal contesto esogeno e dalle speculazioni del mercato”, ha sottolineato Padoan rilevando che “grazie al lavoro e agli sforzi di tutti” la banca può “guardare al 2023 con ottimismo e spingere” le sue “ambizioni ancora più in là”. D’altro canto “in un anno difficile”, come il 2022, “per le istituzioni finanziarie di tutto il mondo,” Unicredit ha “mantenuto una posizione solida e stabile”, ha evidenziato il presidente ricordando come la banca abbia “battuto tutte le aspettative, ottenuto i migliori risultati del decennio e sette trimestri di crescita consecutivi“.
(foto IMAGOECONOMICA)