
Secondo Bankitalia con l’aumento dei tassi frenano prestiti e risale raccolta obbligazionaria
Con l’aumento dei tassi d’interesse frenano i prestiti al settore privato e risale la raccolta obbligazionaria. Salgono oltre la soglia del 4%, a febbraio, i tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie (Taeg). E’ quanto si legge nei dati pubblicati dalla Banca d’Italia secondo cui i tassi si sono collocati al 4,12% (3,95 in gennaio). Il tasso sulle nuove erogazioni di credito al consumo si è collocato al 9,88% dal 9,79 del mese precedente. «Considerando l’importo e la durata media di un mutuo, un rialzo dei tassi così consistente significa che, la rata, per chi ha sottoscritto ora un mutuo a tasso variabile, aumenta, rispetto a un anno fa, da 585 a 744 euro, con un rincaro pari a 159 euro al mese. Una mazzata annua pari a 1908 euro», ha spiegato Massimiliano Dona è il Presidente di Unione Nazionale Consumatori.
E così la crescita dei prestiti al settore privato è rallentata all’1,1% sui 12 mesi dall’1,6% rilevato il mese precedente. Più nel dettaglio i prestiti alle famiglie hanno frenato a +2,5% sui 12 mesi da +3% indicato il mese precedente, mentre si contrae il credito alle imprese, che fa segnare un -0,5% sui dodici mesi, dopo il dato invariato del mese precedente.
Quanto alla raccolta, i depositi del settore privato sono diminuiti del 2,4% sui dodici mesi dopo il -1,8 di gennaio, mentre risale la raccolta obbligazionaria, che fa segnare un +3,9% dopo il +0,7% di gennaio. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,54% (0,49% il mese precedente).
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