
Sbarra: “bene un investimento di tre miliardi finalizzato a ridurre il cuneo fiscale”
«Siamo in attesa di conoscere il testo ufficiale del Def approvato dal Consiglio dei ministri. Dalle notizie ci pare un impianto ancora insufficiente ad affrontare le tante sfide e i dossier che abbiamo aperti». Arrivano i primi giudizi, negativi, da parte dei sindacati, dopo il varo del Documento di economia e finanza. Le parole sono in particolare del segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra che invece plaude ad un investimento di tre miliardi finalizzato a ridurre il cuneo fiscale. «È una rivendicazione che da tempo avanziamo come sindacati. L’auspicio è che queste risorse vadano a sostenere retribuzioni, stipendi e tagliare il cuneo sulla componente del lavoro», rimarca Sbarra.
Anche il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, sottolinea di voler leggere con calma il testo ma anche secondo lui al momento restano confermate tutte le ragioni del malumore in atto. «Verificheremo, nel dettaglio, cosa significano i tre miliardi per il taglio del cuneo fiscale previsti e che impatto concreto avranno sulle retribuzioni – ha spiegato. – Poi nel Def non ci sarebbero risorse per la riforma fiscale, che noi continuiamo a rivendicare per una riduzione strutturale delle tasse a lavoratori dipendenti e pensionati. Nessuna risposta viene data sul capitolo pensioni e welfare».
Al coro di critiche si aggiunge anche la voce del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini secondo cui «3 miliardi per il cuneo sono insufficienti. La nostra richiesta è una riduzione di 5 punti, che vuol dire avere almeno un aumento di 100 euro medi al mese. Mi sembra che quelle risorse non siano sufficienti per risolvere l’emergenza salariale».
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