
Tassi in aumento con costi di finanziamento visti al rialzo e possibili impatti derivanti direttamente dalla crisi di liquidità
In aumento i timori per la salute del commercial real estate, ovvero il mercato immobiliare commerciale europeo, settore che, per alcuni, potrebbe essere il prossimo ad implodere dopo la crisi bancaria.
I motivi potrebbero essere la contrazione della liquidità e l’aumento dei tassi di interesse che, a sua volta, ha portato ad un aumento anche dei costi dei prestiti. Tutto ciò ha impresso al settore immobiliare una sterzata netta rispetto ad un trend che, invece, negli ultimi anni risultava essere in crescita.
Il crollo della Silicon Valley Bank statunitense ed il salvataggio, nel Vecchio Continente, di Credit Suisse hanno alimentato i timori di una possibile reazione a catena in cui la corsa agli sportelli potrebbe impattare direttamente sul settore immobiliare.
Un esempio, quello del calo della liquidità che, insieme alla correzioni dei prezzi sono stati citati come possibili rischi anche dalla Bce.
Già a febbraio, secondo dati di Morningstar Direct, i fondi europei investiti direttamente nel settore immobiliare hanno registrato deflussi per circa 215,4 milioni di dollari, in netto contrasto con gli afflussi registrati a gennaio.
Gli analisti di Citi ora cali tra il 20 ed il 40% per i titoli di settori tra il 2023 e il 2024 con un crollo che potrebbe arrivare al 50% entro il prossimo anno.
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