
Si tratta di una serie di elezioni indirette che partono dalla scelta dei delegati dei partiti ed arrivano alla designazione dei Grandi Elettori
Joe Biden ha annunciato che la sua intenzione sarebbe quella di candidarsi alla Casa Bianca, Donald Trump, invece, che non ha intenzione di rinunciare alla corsa. Basterebbe questo per rilanciare l’attenzione sulle elezioni presidenziali più importanti del Pianeta. Ma forse non tutti sanno che il sistema elettorale americano è molto più complesso, e a volte anche criticato, di quanto non si creda.
Partiamo prima di tutto col dire che la candidatura è regolata direttamente dall’articolo 2 della Costituzione degli Stati Uniti d’America secondo cui ad aspirare all’elezione può essere solo un cittadino (ovviamente anche donna) statunitense dalla nascita con almeno 35 anni di età e che risieda su suolo statunitense da almeno 14 anni. I partiti negli Stati Uniti sono 2: il Democratico (il cui simbolo è l’asino e il colore è il blue( e quello Repubblicano, (simboleggiato dall’elefante e con colore rosso) Una particolarità: mentre nel resto del mondo il rosso solitamente indica partiti di stampo progressista, negli USA, invece, il rosso è il colore dei repubblicani, notoriamente conservatori.
Semplificando il discorso e ragionando a grandi linee, ogni candidato deve ottenere la nomina ufficiale da parte del proprio partito attraverso le elezioni primarie (cosiddetti caucus) la cui campagna elettorale dura circa 5 mesi. I caucus sono elezioni indirette: gli iscritti al partito eleggono dei rappresentanti che si recheranno alle convention durante la quale votano per il proprio rappresentante ed il suo vice. (in realtà spesso indicato dal rappresentante scelto).
Una volta ottenuta la nomination, il rappresentante può aspirare alle elezioni. Ne consegue che, fatta eccezione per la presenza di eventuali candidati indipendenti, solitamente la sfida è tra un singolo rappresentante del partito democratico ed uno di quello repubblicano. A novembre, si tengono le elezioni. La data è stata scelta sempre attraverso una sorta di regola fissata nell’ottocento: il giorno prefissato è sempre il primo martedì dopo il primo lunedì del mese. Nel 2023 sarà il 5 novembre. In questo giorno, quindi, si terranno le elezioni del presidente degli Stati Uniti, elezioni che, come i caucus sono anche loro indirette. Infatti i cittadini che andranno a votare (per votare, negli USA, è necessario iscriversi alle liste elettorali) non voteranno il candidato prescelto dal partito, ma i cosiddetti Grandi Elettori ovvero dei delegati che si riuniranno successivamente al voto del 5 novembre per decretare il vincitore
Il numero dei Grandi Elettori cambia da stato a stato ed è determinato solitamente, dal numero della popolazione. Infatti dopo il censimento del 2020 il Texas ha guadagnato due grandi elettori, Carolina del Sud, Colorado, Oregon, Florida e Montana hanno guadagnato un grande elettore. Allo stesso tempo California, Illinois, Michigan, New York, Ohio, Pennsylvania e Virginia Occidentale hanno perso un grande elettore. Si tratta di una suddivisione che resterà tale fino alle elezioni del 2028 mentre nel 2032 gli elettori saranno nuovamente redistribuiti in base ad un nuovo censimento che dovrebbe arrivare nel 2030.
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